iPhone, Safari, Mac: nuovo obiettivo dei malware?

L'uscita dell'iPhone e le sue ampie capacità di collegamento con altri prodotti, nonchè al web, potrebbe far ingolosire gli sviluppatori di malware....

Avatar di Manolo De Agostini

a cura di Manolo De Agostini

L'azienda di sicurezza Symantec si è unita ai colleghi di Kaspersky nell'affermare che l'uscita della nuova versione del Mac OS X, unitamente all'iPhone e all'ormai onnipresenza di Safari alzeranno il livello di pericolo per gli utenti legati ai dispositivi della casa di Cupertino.

Marc Fossi, Symantec Security Response Engineer, afferma che lo stato di "oscurità" dovuto a una quota di mercato ancora ridotta sta proteggendo Apple dai pericoli a cui oggi sta facendo fronte Windows. L'arrivo dell'iPhone potrebbe cambiare questo scenario, in quanto Apple potrebbe fornire un terreno fertile, per di più interconnesso, tra i vari componenti.

Fossi afferma: "Il 29 giugno, quando l'iPhone sarà rilasciato negli Stati Uniti, queste due piattaforme convergeranno (mobile e Mac). Questa presentazione potrebbe potenzialmente aumentare il codice maligno scritto per entrambi i prodotti. L'iPhone è un prodotto basato su OS X che permetterà agli utenti di inviare e ricevere email HTML e navigare nel web con Safari. Le proiezioni elaborate da alcuni analisti suggeriscono che l'adozione di questo prodotto sarà abbastanza elevata. Questo permetterà agli hacker di colpire un'ampia base di utenti con codice maligno progettato ad hoc".

"La presenza di Safari e le capacità HTML del prodotto lo potrebbero rendere un bersaglio ideale. Come recentemente dimostrato Safari può essere affetto da vulnerabilità come tutti gli altri browser sul mercato. Sebbene Apple possa patchare queste falle sia dal lato desktop che da quello mobile, la domanda è se gli utenti saranno disposti a scaricare grandi aggiornamenti di sicurezza su base regolare".

L'arrivo dell'iPhone potrebbe essere un toccasana per i prodotti Microsoft diventati di colpo "meno appetibili"? A voi la parola, il tema è trito e ritrito: una bassa percentuale di diffusione facilita la sicurezza di un prodotto?