Secondo un'analista di Forrester Research, l'iPhone non ha ancora le carte in regola per essere adottato in un ambiente professionale. Benjamin Gray, che si è occupato della ricerca, identifica alcuni gravi problemi, come la mancanza del supporto ai Server Microsof Exchange e la scarsità di software nativi che invece equipaggiano i BlackBerry, i Palm Treo e gli smartphone Windows Mobile.
Inoltre, uno dei problemi principali è l'impossibilità di criptare i dati e di bloccare l'accesso remoto alle informazioni. Se un iPhone, in cui sono presenti dati sensibili dell'azienda venisse rubato o smarrito, le informazioni sarebbero facilmente accessibili - specialmente perchè molti utenti non proteggono l'iPhone con una password per questioni di comodità.
Inoltre, il costo d'acquisto e di mantenimento è maggiore rispetto quello di altri produttori, che permettono anche un maggior controllo sui dati; un iPhone costa il doppio, per esempio, di un BlackBerry Curve. Inoltre, il vincolo con i carrier telefonici non permette di adottare temponearamente un fornitore di servizi alternativo, soluzione utile nel caso di viaggi all'estero, costringendo l'azienda a pagare bollette salate per il costo extra del roaming. Anche l'impossibilità di cambiare la batteria e la presenza del solo schermo touchscreen possono rappresentare dei problemi.
Insomma, l'iPhone, nella sua forma attuale, sembrerebbe tutt'altro che idoneo a un utilizzo di tipo business.