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a cura di Manolo De Agostini

Gli italiani non hanno dubbi: la casa digitale deve semplificare la vita, con strumenti facili da usare, meglio se controllata da un solo telecomando e senza cavi che corrono per casa. Sono questi alcuni dei dati emersi da una ricerca condotta su un campione di oltre 5.400 famiglie di Italia, Francia, Germania, Paesi Bassi e Regno Unito da KRC Research per conto di Intel, il maggior costruttore mondiale di microprocessori e uno dei maggiori fornitori di prodotti per il mercato personal computing, networking e communication.

Le case europee invase dai telecomandi

Uno dei dati più significativi è l’eccessiva presenza di telecomandi nelle case: il 38% degli intervistati ha dichiarato di averne almeno 5 e circa uno su venti (6%) ne ha addirittura più di 10. Il paese che sembra più soffrire di questa invasione è l’Olanda dove il 55% degli intervistati possiede oltre 5 telecomandi, mentre la Francia è la meno colpita, con solo il 24%.

Il controllo dei telecomandi spetta prevalentemente agli uomini (37%), con la sola eccezione dell’Italia dove sono i figli a farla da padroni nel 27% dei casi, mentre nel 25% il telecomando è condiviso tra i vari componenti del nucleo famigliare.

Gli europei, ad eccezione dei britannici, non sembrano invece avvertire un’eccessiva presenza di apparecchi elettronici e di intrattenimento (TV, DVD, videoregistratore, Hi-fi…): lo affermano il 68% degli intervistati. I più “insofferenti” sono i britannici (42%) mentre a soffrirne di meno sembrano essere gli italiani (27%).

Facilità d’uso per i dispositivi dell’elettronica di consumo

Per italiani (53%) e francesi (50%) è la facilità d’uso l’aspetto più importante da considerare nella scelta di un apparecchio di elettronica di consumo. Sono soprattutto le donne ad apprezzarla (il 62% in Italia e il 55% in Francia) ma anche buona parte del pubblico maschile adulto (44% in entrambi i paesi), mentre i giovani dai 25 ai 29 anni apprezzano soprattutto le caratteristiche avanzate dei prodotti e preferiscono quelli di ultima generazione.

Sono ancora gli uomini ad avere maggior influenza nella scelta degli apparecchi di entertainment da acquistare per la casa: 63% degli uomini intervistati infatti sostiene di essere il decisore mentre il 38% delle donne considera determinante l’influenza del partner/coniuge.

Personal Computer sì, ma non in salotto

Benché il 5% degli intervistati abbia un PC nel proprio salotto, il 65% non lo considera adatto al soggiorno per diversi motivi: è troppo ingombrante (22%), è esteticamente brutto (19%), richiede la presenza di troppi cavi (11%), è troppo rumoroso (9%). Stranamente è solo il 2% degli italiani a lamentarsi della rumorosità del proprio PC. Sono soprattutto tedeschi e olandesi a volere il PC in soggiorno (41%) al contrario degli inglesi (17%) e degli italiani (14%).

“Gli intervistati sembrano avere idee molto chiare sulle caratteristiche che i PC dovrebbero avere per trovare un posto in salotto. Ma la ricerca evidenzia anche che avvertono l’esigenza di ridurre il numero di telecomandi presenti nelle loro case, oltre a desiderare ovviamente apparecchi facili da usare” – commenta Carlo Parmeggiani, Consumer Marketing Manager di Intel Corporation Italia.

Se finora il PC è stato visto come elemento di disturbo in salotto dalla maggior parte degli intervistati, la nascita degli Entertainment PC rappresenta la risposta a molte delle “critiche” evidenziate nella ricerca. Gli Entertainment PC sono una nuova categoria di PC che possono essere usati con un semplice telecomando e svolgono il ruolo di "centro di comando" multimediale della casa digitale. Grazie a un design più curato, che lo rende simile agli altri dispostivi dell’elettronica di consumo, alla semplicità d’uso e alla possibilità di gestire con un solo telecomando tutti gli apparecchi ad esso collegati senza fili (DVD, TV, Hi-fi, videoregistratore, videocamera, ecc…) l’Entertainment PC è la risposta naturale alle esigenze degli europei per l’entertaiment.

“Grazie agli Entertainment PC le case degli europei potranno sempre più trasformarsi davvero in ciò che Intel definisce digital home, ovvero un luogo in cui il PC trova il proprio posto in soggiorno e diventa il cuore e il punto di contatto tra tutte le apparecchiature di elettronica di consumo, creando l’ambiente ideale per la condivisione di contenuti digitali multimediali”- conclude Parmeggiani.