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IBM 7030 (The Stretch)

70 anni di evoluzione. Ripercorriamo la lunga storia dei mainframe.

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a cura di Tom's Hardware

Pubblicato il 17/09/2009 alle 14:54 - Aggiornato il 15/03/2015 alle 01:15
  • La storia dei supercomputer, dal 1936 a oggi - Parte 1
  • L'ABC (Atanasoff-Berry Computer)
  • L'ENIAC
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  • Il progetto Whirlwind
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  • IBM 1401 Data Processing System
  • IBM 7090
  • IBM 7030 (The Stretch)

IBM 7030 (The Stretch)

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L'IBM 7030, o Stretch, è una sorta di paradosso. Introduceva nuove tecnologie, molte delle quali sono ancora in uso oggigiorno, ed è rimasto uno dei computer più veloci del mondo per tre anni dopo la sua presentazione. Tuttavia, era considerato un fallimento, al punto tale che IBM ridusse il suo prezzo prima di ritirarlo definitivamente dal mercato con una perdita di circa 20 milioni di dollari. Com'è potuto succedere?

Nel 1956, il Los Alamos Scientific Laboratory diede a IBM l'incarico di costruire un supercomputer. L'obiettivo di questo computer era di offrire prestazioni di 100 volte superiori rispetto a quelle dell'IBM 704. Si trattava certamente di un obiettivo molto ambizioso. Infatti, quando fu presentato nel 1961, il 7030 era migliore del 704, ma di solo 38 volte. A causa di queste prestazioni deludenti, IBM fu costretta ad abbassare il prezzo della macchina da 13, 7 milioni di dollari a 7,78 milioni, quindi perdeva denaro per ogni macchina venduta.

Dopo essersi svincolata dal contratto, IBM ritirò il 7030 del mercato, considerandolo un fallimento.

Le prestazioni di questa macchina, comunque, erano molto avanti per quei tempi (0.5 MIPS), e alcune delle tecnologie introdotte sono ancora utilizzate per i computer moderni. Se diciamo instruction prefetching, vi suona familiare? Operand prefetching? E il parallel arithmetic processing? C'era anche un'unità che canalizzava i dati tra la core memory e le unità esterne, come nastri magnetici, stampanti, macchine a nastri perforati, e lettori di schede. É una sorta di versione molto costosa della funzionalità DMA che utilizziamo oggi. Furono aggiunti anche interrupt, memory protection, memory interleaving, memory write buffers, result forwarding, e speculative execution.

Il 7030 offriva anche una limitata forma di out-of-order execution chiamata instruction pre-execution. Probabilmente avrete già intuito che il processore era dotato di pipeline.

Il 7030 fu utilizzato per lo sviluppo della bomba nucleare, per la meteorologia, la sicurezza nazionale e la pianificazione della missione Apollo. Tutto ciò fu possibile solo con lo Stretch, grazie alla sua enorme quantità di memoria (256,000 64-bit words) e l'incredibile velocità. Infatti, poteva effettuare 650.000 addizioni in virgola mobile in un secondo e oltre 350.000 moltiplicazioni.

Grazie all'unità d'indicizzazione e all'unità aritmetica parallela potevano essere effettuate fino a 11 istruzioni allo stesso tempo.

Anche rispetto al 7090, presentato in quel periodo, il 7030 era dalle otto alle 10 volte più veloce, a seconda delle istruzioni che stava svolgendo.

Quindi, anche se il 7030 ebbe una vita corta, la sua tecnologia è utilizzata ancora oggi, ed ebbe un impatto molto importante sul leggendario System/360 family. Fu probabilmente uno dei computer mainframe più importanti della storia. Sì, fu un fallimento, ma chi ha detto che tutto debba funzionare alla perfezione, per essere importante?

Non è finita qui

Siamo solo a metà della nostra avventura. All'appello mancano molti altri sistemi, come il Burroughs B5000 del 1961, l'evoluzione dell'UNIVAC, la famosa serie IBM System/360 fino ai più recenti mainframe. Tutti questi, e altri, nella seconda parte di questo articolo.

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