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Il progetto Whirlwind

70 anni di evoluzione. Ripercorriamo la lunga storia dei mainframe.

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a cura di Tom's Hardware

Pubblicato il 17/09/2009 alle 14:54 - Aggiornato il 15/03/2015 alle 01:15
  • La storia dei supercomputer, dal 1936 a oggi - Parte 1
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Il progetto Whirlwind

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Il progetto Whirlwind è abbastanza ironico. Costò più del preventivato, fu necessario più tempo per costruirlo e non fu mai usato per lo scopo per cui fu creato, ma rappresentò uno degli avanzamenti tecnologici più importanti nel campo dei computer.

Nel 1943, quando la US Air Force diede a Jay Forrester del MIT il progetto Whirlwind, gli venne chiesto di creare un simulatore per addestrare i piloti d'aerei. Questo tipo di sistema necessitava di molta potenza, poiché avrebbe dovuto reagire molto velocemente per simulare la realtà. Mentre altri ingegneri stavano sviluppando macchine che potevano processare dalle 1000 alle 10000 istruzioni al secondo, Forrester doveva creare una macchina in grado di gestire, come minimo, 100 mila istruzioni al secondo. Inoltre, siccome sarebbe stato un real-time system (cioè un sistema che reagiva in tempo reale), doveva essere molto affidabile.

Il progetto si trascinò per molti anni, ben oltre la Seconda Guerra mondiale. A quei tempi, l'idea di usarlo come un simulatore di volo venne accantonata, e per qualche tempo, si perse di vista lo scopo di questa macchina. Il periodo di stasi continuò fino a quando l'Unione Sovietica detonò la prima bomba nucleare e il governo degli Stati Uniti decise di ammodernare il suo antiquato sistema di difesa aerea. Una parte di questo ammodernamento consisteva nello sviluppare un centro di controllo e comando computerizzato. Il Whirlwind guadagnò nuova vita e, con il governo alle spalle, i fondi non furono più un problema.

La memoria, tuttavia, era un problema. La mercury-delay line che veniva usata da altri sistemi era troppo lenta, quindi Forrester decise di mettere alla prova una tecnologia promettente: tubi di memorizzazione elettrostatica. Il primo problema fu proprio l'invenzione di questa tecnologia, poiché ancora non esisteva. Con molto impegno e lavoro, questa tecnologia fu messa a punto, per poi scoprire che era poco affidabile e la capacità di memorizzazione era molto bassa. Di conseguenza, Forrester iniziò a lavorare su quella che poi prese il nome di "core memory". Passò il suo lavoro a uno studente, Bill Papian, che creò un prototipo nel 1951 e un prodotto finito, che sostituì la memoria elettrostatica, nel 1953. Questa nuova memoria era molto veloce, affidabile e non richiedeva un refresh per mantenere i valori. Parleremo più avanti di questa memoria; per ora è sufficiente dire che questa invenzione fu molto importante e che divenne lo standard per oltre una decade.

La core memory era il puzzle finale del progetto. Il computer fu completato nel 1953 e impiantato a Cape Cod. Anche se non raggiunse il livello prestazionale sperato, era in grado di gestire 75000 istruzioni al secondo. Questo livello era ben oltre quanto qualsiasi altro computer era in grado di fare a quell'epoca. La tecnologia fu trasferita dal MIT a IBM, dove venne impiegata, nel 1956, per l'IBM AN/FSQ-7. Questo mostro, dotato di oltre 50000 valvole tubolari, e dal peso di oltre 250 tonnellate, lo rendeva il computer più grosso mai costruito. Consumava oltre un megawatt di energia, aria condizionata per il raffreddamento esclusa.

Il SAGE (Semi-Automatic Ground Environment), l'applicazione per il controllo aereo dei bombardieri per cui il Whirlwind era stato progettato, divenne completamente operativa nel 1963. Ironicamente, il Whirlwind non fu molto utile, poiché era stato progettato per scovare i bombardieri, ma pochi anni dopo, fecero la comparsa gli ICBM (Missili balistici intercontinentali), rendendo quindi impossibile la prevenzione di un attacco. Tuttavia, lo sviluppo tecnologico affrontato per la creazione del Whirlwind fu molto importante, non solo per la core memory, ma anche per i circuiti stampati, i dispositivi di archiviazione di massa, e i sistemi di computer graphics (per mostrare la posizione degli aerei), CRT e penne ottiche. La connessione di questi computer offrì agli Stati Uniti un grande vantaggio nello sviluppo delle reti e le tecnologie di comunicazione digitale. Inoltre, disponeva anche di un accessorio non più presente nei computer moderni: accendisigari con posacenere incorporato. Gli otto miliardi usati per l'installazione del SAGE, col senno di poi, servirono, anche se questo sistema non intercettò mai un bombardiere.

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