Mentre il mercato degli hardware dedicati all'intelligenza artificiale continua a mostrare segnali di incertezza, con dispositivi come Humane AI Pin e Rabbit R1 che faticano a trovare una propria identità commerciale, Logitech adotta una strategia radicalmente diversa: integrare le funzionalità AI nelle sue periferiche tradizionali piuttosto che lanciarsi nella corsa ai gadget standalone. Una visione che, secondo Hanneke Faber, amministratore delegato dell'azienda svizzera, risponde meglio alle esigenze concrete degli utenti rispetto ai dispositivi senza schermo o companion-style che hanno dominato i titoli tecnologici nell'ultimo anno.
In un'intervista rilasciata a Bloomberg in occasione del suo secondo anniversario alla guida di Logitech, Faber ha espresso forti dubbi sulla corsa precipitosa verso hardware AI dedicati, sottolineando come questi prodotti manchino di uno scopo chiaro e di un valore aggiunto tangibile per i consumatori. La sua critica si inserisce in un momento particolare per il settore: l'acquisizione del Humane AI Pin da parte di HP lo scorso febbraio ha evidenziato le difficoltà di un dispositivo che prometteva di rivoluzionare l'interazione con gli smartphone ma ha ricevuto recensioni negative per prestazioni lente, funzionalità limitate e un modello di abbonamento poco convincente.
Il caso Rabbit R1 rappresenta un altro esempio delle sfide che attendono chi vuole creare una nuova categoria di prodotto nell'era dell'AI. Lanciato con l'ambizione di sostituire parte dell'esperienza smartphone, il dispositivo ha deluso le aspettative iniziali, confermando i timori di Faber su un mercato ancora immaturo per questo tipo di proposte. La domanda cruciale che il CEO di Logitech pone è semplice ma fondamentale: gli utenti hanno davvero bisogno di un nuovo dispositivo, o preferirebbero vedere l'intelligenza artificiale integrata negli strumenti che già utilizzano quotidianamente?
La strategia di Logitech si basa proprio su quest'ultimo approccio. Mentre l'azienda lavora per riportare i ricavi ai livelli pre-pandemia, sta investendo nell'arricchimento della sua gamma esistente di mouse, tastiere, webcam e cuffie con funzionalità di intelligenza artificiale. Questo modello permette di sfruttare una base installata consolidata e di offrire upgrade incrementali che gli utenti possono comprendere e apprezzare immediatamente, senza dover investire in categorie di prodotto completamente nuove con casi d'uso ancora da definire.
La posizione di Faber riflette una maturità di visione nel panorama tecnologico attuale: non tutte le innovazioni richiedono necessariamente hardware dedicato, soprattutto quando l'ecosistema di dispositivi esistente può essere potenziato efficacemente. Per i professionisti e i content creator europei, questa filosofia potrebbe tradursi in periferiche più intelligenti che migliorano la produttività senza aggiungere complessità o costi ricorrenti di abbonamento al proprio setup.