Il mercato informatico mondiale si trova attualmente in una fase cruciale di transizione, con milioni di computer che dovranno affrontare una scelta decisiva nei prossimi mesi. La scadenza del supporto per Windows 10, prevista per il 14 ottobre 2024, sta creando una situazione senza precedenti che coinvolge sia le aziende che i consumatori privati. Un recente studio condotto da ControlUp ha messo in luce dati significativi su questa migrazione tecnologica, rivelando disparità interessanti tra diversi settori e aree geografiche.
Le aziende europee battono quelle americane nella corsa all'aggiornamento
Quello che emerge dall'analisi è un quadro geografico sorprendente: mentre in Nord America il 57% dei PC deve ancora effettuare l'aggiornamento a Windows 11, in Europa questa percentuale scende drasticamente al 30%. Questa differenza sostanziale indica che le organizzazioni europee sono state più proattive nella gestione della transizione, anticipando le scadenze e pianificando con maggiore anticipo i loro sistemi informatici.
Nel settore aziendale complessivo, circa il 60% dei PC ha già completato la migrazione verso Windows 11, lasciando un significativo 40% ancora ancorato al sistema operativo precedente. Tuttavia, la situazione varia notevolmente a seconda del settore di appartenenza, con alcune industrie che mostrano resistenze maggiori al cambiamento.
Settori sanitario e finanziario in ritardo nella transizione
Il comparto sanitario si distingue come quello più restio all'aggiornamento, con ben il 60% dei dispositivi che utilizzano ancora Windows 10 o versioni precedenti. Questa situazione potrebbe essere legata alle rigide normative sulla sicurezza dei dati sanitari e alla necessità di testare approfonditamente ogni cambiamento tecnologico prima dell'implementazione.
Il settore finanziario segue a ruota con il 55% dei dispositivi non ancora aggiornati, mentre il governo mostra performance migliori con il 39% di macchine ancora da migrare. Queste percentuali riflettono probabilmente la complessità dei sistemi legacy e i protocolli di sicurezza particolarmente stringenti che caratterizzano questi ambiti.
La compatibilità hardware non è il principale ostacolo
Un aspetto rassicurante emerso dalla ricerca riguarda la compatibilità hardware: l'87% dei computer che non hanno ancora effettuato l'aggiornamento risultano tecnicamente pronti per Windows 11. Questo significa che la maggior parte delle organizzazioni potrebbe procedere con l'aggiornamento senza dover affrontare costosi investimenti in nuovo hardware.
Tuttavia, rimane una percentuale significativa di dispositivi che dovranno essere sostituiti: il 25% dei PC consumer e il 24% di quelli aziendali attualmente su Windows 10 non soddisfano i requisiti tecnici per il nuovo sistema operativo. Questi dispositivi si trovano in una situazione particolarmente delicata, poiché i loro proprietari dovranno scegliere tra l'acquisto di nuove macchine o l'accettazione dei rischi legati all'utilizzo di un sistema non più supportato.
Le opzioni per chi rimane indietro
Microsoft ha previsto una soluzione temporanea per le organizzazioni che non riusciranno a completare la transizione entro ottobre. Il programma di aggiornamenti di sicurezza estesi permetterà alle aziende di continuare a utilizzare Windows 10 fino all'ottobre 2028, anche se con costi crescenti nel tempo.
Per le imprese, il prezzo parte da 61 dollari per dispositivo, raddoppiando ogni anno di permanenza nel programma. I consumatori privati avranno condizioni più favorevoli, con un costo di 30 dollari o addirittura gratuito per chi accede con un account Microsoft, ma solo per un anno aggiuntivo fino all'ottobre 2026.
La transizione verso Windows 11 rappresenta quindi non solo una questione tecnica, ma anche economica e strategica. Le organizzazioni che ritardano l'aggiornamento dovranno valutare attentamente i costi crescenti del supporto esteso contro i benefici di una migrazione pianificata. Nel frattempo, sviluppatori di software e produttori di hardware inizieranno gradualmente a ridurre il supporto per Windows 10, rendendo sempre più difficile rimandare la decisione.