La guerra dell'intelligenza artificiale si combatte su diversi fronti, e mentre alcuni colossi tecnologici si contendono i riflettori con annunci spettacolari e investimenti miliardari, Microsoft sembra aver scelto una strategia diversa. Anziché inseguire la gloria dei test di intelligenza più prestigiosi, l'azienda di Redmond punta tutto sul diventare l'infrastruttura invisibile che alimenta l'intero ecosistema AI. Una scelta che potrebbe rivelarsi vincente nel lungo periodo, anche se i risultati dei test più recenti dipingono un quadro apparentemente preoccupante per le prestazioni di Copilot.
Il confronto spietato dei test di intelligenza
Quando si tratta di misurare le capacità cognitive dell'intelligenza artificiale, i numeri parlano chiaro. Il sito TrackingAI ha sottoposto diversi modelli linguistici a una serie di sfide intellettuali, dai difficili test di ragionamento del Mensa Norway fino a valutazioni completamente offline progettate per impedire alle AI di cercare risposte su internet. I risultati per Microsoft Copilot sono stati tutt'altro che lusinghieri.
Nei test offline, Copilot si è piazzato all'ultimo posto con un punteggio di 67, una performance che impallidisce davanti ai 117 punti raggiunti da OpenAI o3 Pro, attualmente in testa alla classifica. Anche nel test Mensa Norway, dove Copilot ha ottenuto un più dignitoso 84, la distanza dai leader rimane abissale: Grok-4 di Elon Musk ha toccato quota 136, tallonato da OpenAI o3 Pro con 135 punti.
La strategia del low-cost intelligente
Tuttavia, questi numeri raccontano solo una parte della storia. Microsoft ha costruito Copilot sulla base di GPT-4o, un modello che privilegia la versatilità, la velocità e soprattutto la convenienza economica rispetto alle pure capacità di ragionamento. È una scelta strategica precisa: mentre i modelli "pro" che dominano le classifiche costano diverse volte di più da gestire, Copilot rimane gratuito per gli utenti.
L'approccio di Microsoft riflette una filosofia diversa rispetto ai concorrenti. Mentre Meta investe decine di milioni in bonus per sottrarre ricercatori a OpenAI e Apple spaventa gli azionisti con piani AI poco chiari, Microsoft ha trovato la sua nicchia nel back-end dei servizi.
Quando la potenza incontra l'accessibilità
La realtà è che ogni modello linguistico, almeno allo stato attuale della tecnologia, viene ottimizzato per compiti specifici. GPT-4o e Copilot sono stati progettati per essere più user-friendly e, per usare un termine azzardato, "divertenti" da utilizzare, anche se questo comporta sacrifici nelle prestazioni accademiche pure. Per chi necessita di maggiore precisione, Microsoft offre modalità di ricerca approfondita attraverso abbonamenti dedicati.
Microsoft sta inoltre sviluppando i propri modelli Phi, concepiti come Small Language Models ad alte prestazioni, potenzialmente in grado di funzionare direttamente sui dispositivi con costi operativi minimi. Uno dei principali filoni di ricerca dell'azienda riguarda proprio come rendere i modelli più potenti economicamente sostenibili, considerando che Microsoft ha registrato un'impennata delle emissioni di carbonio legata quasi interamente all'uso energetico dell'AI.
Il gigante silenzioso dell'ecosistema AI
Nel panorama attuale dell'intelligenza artificiale, caratterizzato da continui sorpassi tra Google Gemini, Grok di X e ChatGPT di OpenAI, Microsoft sembra curiosamente assente dalle conversazioni principali. Quando viene menzionata, spesso è in contesti negativi: dal flop dei PC Copilot+ alle polemiche sulla privacy legate a Windows Recall. Eppure, questa apparente marginalità potrebbe essere una mossa calcolata.
Piuttosto che competere direttamente per i titoli dei giornali, Microsoft potrebbe aver scelto consapevolmente di rimanere nell'ombra, concentrandosi sul diventare l'infrastruttura che alimenta il futuro dell'AI attraverso Azure. Una strategia che, se dovesse rivelarsi vincente, potrebbe trasformare l'azienda di Redmond nel vero vincitore silenzioso della rivoluzione dell'intelligenza artificiale.