Microsoft Office si avvicina all'open source

Grazie al nuovo plug-in open source la suite Office sarà compatibile con Open Document Format

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a cura di Manolo De Agostini

Microsoft ha ufficialmente annunciato la disponibilità di un translator che permette la piena interoperabilità fra i formati Microsoft Office e Open Document, quindi ODF. In pratica da venerdì scorso ogni documento Word creato con Microsoft Office può essere tradotto nello standard aperto ODF sostenuto da Novell, Ibm e Sun Microsystems.

L'azienda statunitense ha avviato il progetto specifico con SourceForge nel 2006, sviluppando il codice che permette all'utente di aprire e salvare i documenti del word processor in due formati diversi. Lo standard proprietario è Office Open XML (OOXML), e fondamentalmente è il formato di default della suite Office 2007.

Il nuovo plug-in funziona per ora solo con Word: nello specifico le versioni di Office 2007, Office 2003 e Office XP. Una volta istallato l'utente può tranquillamente aprire e salvare i documenti in ODF direttamente dall'applicazione Microsoft. Il downloading è gratuito e distribuito sotto licenza open-source BSD. Al momento solo dal sito ufficiale SourceForge, ma in futuro anche dalle pagine online di Microsoft.

"Lo stesso team di sviluppo che ha completato il lavoro per Word sta implementando una soluzione analoga per Excel e PowerPoint, compatibile con i corrispondenti file ODF", ha dichiarato Jean Paoli, general manager of interoperability and XML architecture diMicrosoft. "Si tratta di progetti open source, ma posso già confermare che saranno disponibili a fine anno".

Novell, l'anno scorso, ha dichiarò che avrebbe utilizzato il translator per permettere agli utenti OpenOffice di lavorare con il formato OOXML di Microsoft. In pratica un'ammissione di piena disponibilità nei confronti del competitor diretto.

ODF, nel tempo, si è distinto come una soluzione vincente ed è stato incluso in numerosi pacchetti commerciali. Microsoft, nel frattempo, ha standardizzato i formati Office Open XML (OOXML) presso Ecma International ed ha avviato le pratiche per ottenere l'ISO (International Organization for Standardization). Anche Adobe Systems, la scorsa settimana, ha confermato di avviato l'iter tecnico-burocrativo per far certificare il formato PDF dall'ISO.

I più critici con Microsoft sostengono che fondamentalmente OOXML si sovrapponga a ODF, e che basterebbe un unico formato per raggiungere il medesimo obiettivo. Altri sono dell'idea che le specifiche di Redmond - contenute in ben sei mila pagine - siano troppo complicate per implementare nuovi prodotti.

Ufficialmente, comunque, la sola IBM ha votato contro OOXML come standard Ecma. "E vuole bloccarci anche l'ISO", ha dichiarato Tom Robertson, general manager of interoperability and standards di Microsoft. "La cosa peggiore che può succedere è che un competitor per motivi di business cerchi di fermare questo processo. Di fatto, comportandosi così si crea un ambiente dove le scelte e l'innovazione vengono limitate".