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NVIDIA cambia sistema di raffreddamento per Rubin Ultra

NVIDIA sviluppa un nuovo sistema di raffreddamento per i chip Rubin Ultra AI per gestire l'aumento dei consumi energetici della prossima generazione.

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Avatar di Antonello Buzzi

a cura di Antonello Buzzi

Senior Editor

Pubblicato il 06/10/2025 alle 11:40

La notizia in un minuto

  • NVIDIA sta abbandonando il raffreddamento liquido tradizionale per adottare piastre fredde a microcanali sui processori Rubin Ultra, che consumano 2,3 kilowatt di energia
  • La tecnologia MCCP integra microcanali direttamente nella piastra di rame per eliminare le barriere termiche e migliorare drasticamente la dissipazione del calore
  • Il mercato del raffreddamento per data center è destinato a un boom nel 2026, con Microsoft che sviluppa parallelamente sistemi microfluidici per il raffreddamento intra-chip
Riassunto generato con l'IA. Potrebbe non essere accurato.

Il settore dell'intelligenza artificiale sta vivendo una vera e propria rivoluzione termica, dove la gestione del calore rappresenta una delle sfide più complesse per i produttori di chip. Mentre le prestazioni computazionali raggiungono livelli senza precedenti, il consumo energetico cresce esponenzialmente, costringendo le aziende a ripensare radicalmente i sistemi di raffreddamento. NVIDIA, leader indiscusso nel mercato delle GPU per AI nonché di schede grafiche gaming consumer come la RTX 5090, si trova ora di fronte a una necessità impellente: trovare soluzioni innovative per contenere le temperature dei suoi processori di nuova generazione.

La sfida termica del futuro

I processori Rubin Ultra di NVIDIA rappresentano il banco di prova per una tecnologia di raffreddamento completamente diversa rispetto agli standard attuali. Secondo fonti del settore, l'azienda californiana starebbe abbandonando le soluzioni di raffreddamento liquido tradizionali per abbracciare le piastre fredde a microcanali, una tecnologia che promette di rivoluzionare la dissipazione del calore nei data center.

La decisione non arriva per caso. Con un consumo energetico stimato di 2,3 kilowatt per i processori Rubin, le soluzioni attuali mostrano evidenti limiti. La pressione competitiva e i tempi di sviluppo sempre più serrati hanno spinto NVIDIA a cercare partner tecnologici in grado di implementare questa transizione nel minor tempo possibile.

Microcanali: quando l'innovazione incontra la necessità

Le piastre fredde a microcanali (MCCP) rappresentano un'evoluzione del concetto di raffreddamento diretto sul chip, già familiare agli appassionati di overclocking che utilizzano sistemi custom per le CPU domestiche. La tecnologia prevede l'integrazione di microcanali direttamente nella piastra di rame, permettendo al liquido refrigerante di scorrere in prossimità immediata del silicio.

L'architettura avanzata costringe all'innovazione termica

Questo approccio crea una convezione locale che riduce drasticamente la resistenza termica tra il processore e il fluido refrigerante. A differenza dei sistemi convenzionali, dove il calore deve attraversare diversi strati prima di essere dissipato, le MCCP eliminano molte barriere termiche intermedie.

Partnership strategiche e tempistiche serrate

Asia Vital Components, azienda taiwanese specializzata in soluzioni termiche, sarebbe stata contattata da NVIDIA per sviluppare questa tecnologia rivoluzionaria. Inizialmente prevista per la serie Rubin standard, l'implementazione è stata posticipata alla variante Ultra a causa delle complessità tecniche e dei tempi di sviluppo insufficienti.

Il mercato del raffreddamento per data center si prepara a una crescita significativa, con previsioni che indicano un boom nel 2026 proprio grazie all'adozione di queste nuove tecnologie. La domanda crescente di processori AI e ASIC specializzati sta spingendo l'intera industria verso soluzioni sempre più sofisticate.

Il panorama competitivo si scalda

NVIDIA non è sola in questa corsa all'innovazione termica. Microsoft ha recentemente annunciato il proprio sistema di raffreddamento microfluidico, una soluzione che punta al raffreddamento "intra-chip", dove il liquido refrigerante viene posizionato direttamente all'interno o sul retro del silicio stesso.

Questa convergenza di approcci dimostra come l'industria stia affrontando collettivamente il problema del calore nei sistemi ad alte prestazioni. La transizione verso architetture sempre più complesse e potenti rende inevitabile l'adozione di soluzioni di raffreddamento innovative, trasformando quella che un tempo era una considerazione secondaria in un elemento centrale della progettazione dei processori moderni.

Fonte dell'articolo: wccftech.com

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