Viva la GeForce FX!

CUDA, il nuovo linguaggio di programmazione per le GPU Nvidia, promette grandi risultati e mostra le schede video sotto una nuova luce. Cerchiamo di capire un po' di più cosa ci riserva CUDA.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Viva la GeForce FX!

CPU e GPU sono state concetti separati molto a lungo: la prima è stata abbinata ad applicazioni Office e Internet, mentre la GPU era buona solo per disegnare qualche bella immagine in maniera più veloce. Tuttavia, un singolo evento cambiò tutto: l'avvento della programmabilità della GPU. La prima "GPU programmabile" (NV20 ed R200) era ben lungi dall'essere una minaccia per la CPU. Il numero d'istruzioni per programma era limitato a 10, e il tipo di dati usato era abbastanza atipico: nove o dodici fixed-point numbers.

La legge di Moore ritorna anche in questo caso. Non solo l'aumento del numero di transistor rende possibile l'incremento delle unità di calcolo, ma ne aumenta anche la loro flessibilità. L'arrivo del NV30 è stato significativo per molte ragioni. I giocatori non apprezzarono particolarmente questo chip, ma la GPU Nvidia introduceva due fattori che cambiavano il modo in cui venivano considerate le GPU, non più come dei semplici acceleratori grafici:

  • Supporto per calcoli single-precision floating-point (anche se mancava la compatibilità con lo standard IEEE754);
  • Supporto per oltre un migliaio di istruzioni.

A questo punto, c'erano tutte le condizioni per attrarre i ricercatori più curiosi.