Nvidia ha una strategia chiara per il settore delle CPU: l'AD Jen-Hsun Huang ha dichiarato che l'azienda punta su ARM. Nvidia non ha intenzione di realizzare un processore centrale x86, bensì punta sull'architettura inglese per imporsi nei settori dei netbook, tablet e nel vasto ecosistema formato da smartphone e lettori multimediali.
Nvidia, stando ad alcune indiscrezioni circolate in Rete le scorse settimane, avrebbe raggiunto la fase di tape out di Tegra 3 - nuova versione del system on chip composto dall'architettura ARM e dalla grafica Nvidia. Il chip dovrebbe essere annunciato a metà 2011. Trattandosi di voci di corridoio non confermate, meglio non darci troppo credito e rimanere ancorati a un presente in cui Nvidia punta sulle soluzioni Tegra 2 dual-core: AP20 per gli smartphone, T20 per i tablet.
"ARM è l'architettura in maggior crescita al mondo. ARM supporta Google Android al meglio. E quest'ultimo è il sistema operativo in questo momento sul mercato con l'azione espansiva più decisa", ha affermato l'AD e presidente di Nvidia.
Alcuni analisti affermano che Nvidia dovrebbe invece entrare in concorrenza con Intel e AMD, realizzando una CPU x86 con grafica integrata. Il recente accordo tra Intel e la FTC (Intel a patti con la FTC: svolta nei mercati CPU e GPU) potrebbe permettere a Nvidia di rientrare non solo nel mercato dei chipset, ma anche di acquisire la strategica licenza x86.
"Crediamo che Nvidia dovrebbe muoversi in modo più aggressivo e acquisire la licenza x86 attraverso un accordo con Intel o la fusione con VIA Technologies", ha dichiarato l'analista Krishna Shankar di ThinkEquity.
Nvidia però non sembra essere dello stesso parere. A causa delle beghe legali con Intel (ancora non risolte), l'azienda di Santa Clara è uscita dal mercato dei chipset e non c'è possibilità che in caso di verdetto favorevole vi ritorni.
"Intel ha distrutto la nostra divisione chipset. Il danno è stato fatto. Siamo fuori dal mercato chipset da oltre un anno. Nel caso in cui questo procedimento si risolverà , non pensiamo di ritornare al lavorare sui chipset con i mille ingegneri che avevamo", ha terminato, amaramente, Jen-Hsun Huang.