Il mondo dello streaming su PC ha subito un duro colpo con l’ultimo aggiornamento di Windows 11. La versione 24H2 (build 26100.4946), rilasciata il 12 agosto, ha causato gravi malfunzionamenti nell’utilizzo del protocollo NDI, tecnologia chiave per chi gestisce configurazioni multi-PC e trasmissioni professionali. Gli streamer che usano OBS Studio segnalano video e audio frammentati, rallentamenti e interruzioni, rendendo difficile mantenere standard qualitativi accettabili.
NDI (Network Device Interface) consente di trasferire segnali audio e video sulla rete locale con latenza ridotta, permettendo a PC diversi di lavorare in sincronia. È lo strumento ideale per setup professionali: un computer dedicato al gaming e un altro alla codifica e trasmissione, un approccio mutuato dalle produzioni televisive. Con i problemi introdotti dall’update, questa architettura risulta però compromessa.
I sintomi del malfunzionamento
Le testimonianze raccolte in forum specializzati parlano di cali improvvisi di frame rate, audio desincronizzato e interruzioni del flusso video anche di diversi secondi. Non si tratta di problemi sporadici: la frequenza con cui si presentano mina l’intera esperienza, fino a causare disconnessioni complete delle dirette.
Per gli streamer la qualità non è un dettaglio: una trasmissione instabile rischia di allontanare il pubblico, con conseguenze dirette su ricavi e reputazione.
La soluzione temporanea proposta da NDI
In attesa di un fix ufficiale, gli sviluppatori di NDI hanno suggerito una soluzione tampone: modificare manualmente le impostazioni di ricezione passando da RUDP a TCP o UDP. L’operazione richiede l’installazione di NDI Tools e la modifica dei parametri avanzati. Si tratta però di un compromesso: il TCP garantisce più stabilità ma aumenta la latenza, mentre l’UDP privilegia la velocità sacrificando l’affidabilità.
La vicenda mette in evidenza la fragilità dell’ecosistema dello streaming moderno, dove software, protocolli di rete e hardware specializzato devono funzionare in perfetta armonia. Un singolo aggiornamento di sistema può spezzare la catena produttiva di migliaia di creator. Per questo, la community sta condividendo workaround e monitorando costantemente gli sviluppi, mentre Microsoft ha confermato di lavorare a una correzione, senza però fornire tempistiche.
Un promemoria chiaro: nel content creation di oggi, la stabilità degli strumenti è cruciale quanto la potenza dell’hardware.