Pendrive e micro SD, troppo spesso sono robaccia

Un'indagine condotta da CBL, solleva preoccupazioni crescenti riguardo alle componenti di scarsa qualità utilizzate in molte schede USB e microSD

Avatar di Andrea Maiellano

a cura di Andrea Maiellano

Author

Un'indagine condotta da CBL, un'azienda specializzata nel recupero dati, solleva preoccupazioni crescenti riguardo alle componenti di scarsa qualità utilizzate in molte schede USB e microSD di recente produzione.

Il report mette in luce, in particolar modo, le pratiche di produzione che coinvolgono chip di memoria di provenienza sconosciuta e di bassa qualità.

Secondo CBL, le schede microSD e le chiavette USB sono attualmente tra le più inaffidabili, con dispositivi che presentano chip di memoria ridotti e nomi di produttori rimossi.

Addirittura, alcune chiavette USB utilizzano microSD riciclate saldate sulla scheda. Questo deterioramento della qualità delle periferiche di memoria portatili è motivo di crescente allarme.

Conrad Heinicke, Direttore Generale di CBL Datenrettung GmbH, ha dichiarato che durante l'apertura di numerose chiavette USB difettose durante lo scorso anno, sono stati trovati numerosi chip di memoria di bassa qualità con capacità ridotta e logo del produttore rimosso.

Viene evidenziato che schede microSD scartate, e non riconoscibili, vengono saldate su chiavette USB, gestite esternamente sulla scheda della chiavetta invece del controller interno della microSD.

CBL ritiene che questi chip di memoria NAND di scarsa qualità siano probabilmente stati prodotti da aziende affidabili come SanDisk e Samsung, ma scartati durante il controllo qualità.

Invece di essere eliminati, questi chip sono stati messi sul mercato, presentando capacità di archiviazione ridotte, suggerendo che la riduzione della capacità sia stata una soluzione per renderli utilizzabili.

La compagnia ha condiviso le foto di tre chiavette USB nella sua attività di recupero dati. Sebbene il nome del produttore fosse coperto, su uno dei chip di memoria è stato identificato il nome di SanDisk.

Tuttavia, le altre due chiavette non presentavano nomi o etichette, con una di esse che utilizzava una microSD nera saldata a una PCB, una pratica sempre più comune per produrre chiavette USB in modo economico.

CBL sottolinea che molte chiavette USB di scarsa qualità erano considerate "regali promozionali", ma alcune erano etichettate come "prodotti di marca".

Non viene fornita una definizione chiara di cosa intendano con "prodotti di marca", ma potrebbe includere chiavette USB gratuite ottenute come regali promozionali, chiavette USB di marche sconosciute e persino modelli provenienti da marchi mainstream come SanDisk. Se CBL afferma che questo tipo di memoria è presente anche in drive di marchi noti, ciò rappresenterebbe un problema significativo.

CBL individua la tecnologia QLC come un altro fattore che accentua i problemi di affidabilità presentati da questi chip riproposti. I chip NAND iniziali potevano memorizzare un solo bit per cella (SLC), garantendo prestazioni e affidabilità eccellenti ma con una densità di dati inferiore.

Tuttavia, l'aumento dei bit per cella per incrementare la capacità di archiviazione ha portato a una riduzione della affidabilità. I chip flash quad-level (QLC) offrono il massimo di bit per cella e sono comunemente utilizzati per le unità economiche.

CBL avverte che combinare chip di memoria di scarsa qualità con memoria QLC accentua i problemi di qualità già esistenti, consigliando di non fare affidamento eccessivo sulla memoria flash.

Il rapporto di CBL, infine, non tratta il problema delle chiavette USB che dichiarano falsamente di avere diverse centinaia di gigabyte ma ne hanno forse solo 16GB o addirittura 8GB. Questi dispositivi sono costruiti con tecniche simili alle chiavette USB di cui CBL avverte, come l'attaccare microSD a una scheda.