PhysX non è open e morirà, parola di AMD

AMD parla di Nvidia PhysX e ne pregusta il fallimento.

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a cura di Manolo De Agostini

PhysX morirà. A pronosticare la dipartita della tecnologia fisica di Nvidia è Godfrey Cheng, Director of Technical Marketing di AMD Graphics Product Group.

"Non c'è futuro per uno standard chiuso e proprietario come PhysX. Per questo abbiamo rafforzato il nostro supporto a OpenCL e DX11. Gli standard proprietari e chiusi moriranno", ha sentenziato Cheng.

Tuttavia i recenti accordi raggiunti da Nvidia con 2KGames e EA fanno pensare esattamente l'opposto. PhysX, apparentemente, sta prendendo piede e potrebbe diventare uno standard de facto, chiuso o aperto che sia.

"Non possiamo parlare del modello di business del nostro concorrente, anche se possiamo dire che è terribilmente difficile da sostenere. Il prodotto deve essere competitivo. Noi lavoriamo con Havok, sfruttando le sue tecnologie, perché si tratta del leader nella simulazione fisica. Gli sviluppatori di giochi condividono questo pensiero. Stiamo investendo inoltre in tecnologie e partnership che puntano a migliorare il gameplay".

"La gente deve esaminare per bene i vari annunci e capire cosa vuol dire 'concesso su licenza'. Rimpiazzerà tutti gli strumenti e la fisica all'interno di un gioco o per tutta la software house? Sarà usato per un singolo titolo o di più?", questi gli interrogativi sollevati da Cheng.

"Un accordo per supportare PhysX potrebbe riguardare un limitato numero di caratteristiche. Se vi ricordate, Ageia ha avuto grande difficoltà nel distribuire prodotti e tecnologie gratuitamente, mentre Havok aveva la possibilità di ottenere un ritorno dalle licenze. Gli sviluppatori di giochi e le software house sono sempre interessati a nuovi accordi".

In attesa di annunci da parte di AMD sulla propria collaborazione con Havok, Cheng non risparmia altre frecciate a Nvidia.

"Il nostro avversario ha fatto alcune affermazioni importanti sul supporto all'accelerazione fisica via GPU entro la fine dell'anno. Ad esempio, dicevano che sarebbe stato supportato da molti titoli, ma possiamo contarli su una mano o meglio su una o due dita".

"L'accelerazione della simulazione fisica via GPU non è la 'fine del gioco'. La fine del gioco è avere una fisica via GPU come parte integrate del gameplay e non solo come una caratteristica accessoria. Se si tratterà solamente di una caratteristica accessoria, la fisica via GPU non guadagnerà consenso. Bottiglie che si rompono o vestiti che si muovono a causa del vento non sono parte integrante del gameplay e l'impatto sull'esperienza di gioco è minima. Stiamo cercando strade per integrare la simulazione fisica via GPU all'interno del gameplay. Pensiamo, inoltre, a cose come l'intelligenza artificiale anziché focalizzarci su semplici abbellimenti o effetti fisici".

Quest'ultima parte del discorso di Cheng ci trova concordi. La fisica deve essere sfruttata per cambiare l'esperienza del gioco e non solamente per renderlo più bello ai nostri occhi. Certo, l'apparenza conta (e parecchio), ma si tratta di portare i giochi a un altro livello: se la grafica migliora costantemente, perché non incrementare il livello di tutte le altre componenti chiavi di un gioco, fisica e intelligenza artificiale in primis? Speriamo che questo messaggio arrivi agli sviluppatori, in modo che possano porsi delle priorità per i prossimi titoli.