Valutazione e conclusioni

Recensione - Test del Samsung Serie 7 Slate PC, un prodotto a metà tra tablet e ultrabook.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Valutazione e conclusioni

Se non fosse per il prezzo esagerato sarebbe un'idea interessante, perché offre una docking station da lasciare sempre sulla scrivania con le periferiche collegate, una tastiera che non è eccelsa ma è pur sempre più ampia di quelle integrate nei portatili da 11,6 pollici e l'opzione della penna per non dover sempre prendere a ditate lo schermo.

Samsung Serie 7 Slate PC - Clicca per ingrandire

Da trasportare il tablet da solo è più leggero di un ultrabook e se non si devono scrivere testi lunghi ce la si cava senza tastiera. Anche se la potenza di elaborazione è leggermente inferiore a quella degli ultrabook tradizionali non c'è da urlare allo scandalo: si usano benissimo le applicazioni convenzionali di Windows senza drammi.

Forse l'aspetto più deludente è l'autonomia: chi pensava che lo Slate PC avrebbe fatto meglio di un ultrabook resterà deluso, quindi la trasportabilità non è così buona come sembra.

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Il punto resta che per il prezzo a cui è proposto è un'opzione inaccettabile per la maggior parte degli utenti, anche professionali, che spendendo quasi 500 euro in meno si porterebbero a casa un ultrabook di buona qualità, con prestazioni migliori, autonomia più elevata, insieme a un telefono di fascia medio alta. Oppure ci si comprano un tablet e uno smartphone entrambi di fascia alta, e con quello che resta ci si equipaggia tranquillamente un set invidiabile di accessori, sempre che non si possa farne a meno.

L'idea, ripetiamo, è interessante, ma restiamo in attesa di una declinazione economicamente accettabile.