Seagate imbraccia i fucili contro i SSD?

Dalle parole ai fatti? Seagate cita in giudizio STEC per la violazione di alcuni brevetti sugli SSD. Il primo atto di una lunga serie?

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a cura di Manolo De Agostini

La battaglia legale paventata da Seagate nei confronti dei produttori di SSD potrebbe essere iniziata. Qualche settimana fa i vertici dell'azienda si dicevano pronti a portare in tribunale i produttori di SSD, rei di infrangere alcuni brevetti tecnologici appartenenti alla stessa Seagate e a Western Digital. La prima azienda a fare le spese dell'offensiva del produttore di hard disk è STEC, citata in giudizio per aver infranto brevetti riguardanti la correzione di errore, sistemi di backup della memoria e interfacciamento con i computer.

Seagate, guidata da Bill Watkins, afferma che ogni accordo extragiudiziario è risultato vano e perciò è stata costretta a rivolgersi alle autorità. STEC, da parte sua, dichiara che non c'è mai stato alcun contatto tra le due aziende. Ora deciderà il tribunale. Seagate chiede che STEC non infranga ulteriormente i suoi brevetti e, come danno, una cospicua somma di denaro.

STEC crede che le accuse di Seagate siano assolutamente prive di fondamento e dice che questa causa sarebbe figlia della paura delle concorrenza che ha Seagate in questo momento. Questa vicenda, a seconda di come verrà risolta, potrebbe creare un precedente: se Seagate vincerà potrebbe sentirsi tanto forte da rivalersi su soggetti molto più potenti, altrimenti dovrà lasciar cadere le proprie accuse e pensare a sviluppare qualche soluzione SSD, mercato in cui ancora non ha messo piede.