Terremoto in Giappone, listini hi-tech pronti a salire

Si fa ancora la conta dei danni del disastro che ha colpito il Giappone. C'è ancora molta incertezza ma i problemi degli stessi produttori e dei fornitori fanno intuire che potrebbe esserci non solo un calo della produzione, ma anche un aumento dei prezzi.

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a cura di Manolo De Agostini

Il Giappone, oltre all'emergenza terremoto e tsunami, deve far fronte al pericolo di armageddon nucleare, che ci riguarda tutti. Tra chi deve risolvere il problema, c'è anche Toshiba.

L'azienda nipponica, che ha curato la realizzazione della centrale atomica Fukushima n.1, è stata invitata dal primo ministro Naoto Kan a collaborare con le autorità. Toshiba ha prontamente raccolto l'appello e ha dichiarato che sta "dando il massimo" per risolvere la situazione.

Purtroppo, nel momento in cui scriviamo, la situazione non è delle migliori, ci sono state esplosioni anche dal reattore numero 2, senza dimenticare che nei giorni scorsi sono state rilasciate quantità non precisate di vapore radioattivo prodotto dall'impianto di raffreddamento per far scendere la pressione del reattore.

Sperando che tutto si risolva per il meglio, non possiamo far altro che continuare a fare la conta dei danni e le reazioni alla catastrofe dal mondo tecnologico. Venerdì avevamo fatto un primo punto (Terremoto in Giappone, disastro anche per l'hi-tech), ma le notizie si susseguono.

Square Enix e Konami hanno deciso sospendere i loro servizi online, in modo da consumare meno energia come richiesto dalle autorità. Square Enix fermerà temporaneamente i servizi online degli MMORPG Final Fantasy XI e Final Fantasy XIV. Konami ha deciso di fare altrettanto con Metal Gear Solid Online.

Ancora non è chiaro quando i servizi torneranno disponibili, ma gli appassionati faranno bene a seguire i siti web dedicati per nuove informazioni, anche sui rimborsi. Altre software house potrebbero seguire questi esempi.

Il settore industriale è chiaramente quello più a rischio. Corning, azienda che realizza i Gorilla Glass, ha fatto sapere che gli impianti e gli uffici non sono stati danneggiati e non ci saranno contraccolpi sulla produzione. Acer ha dichiarato che il terremoto non impatterà "in modo sostanziale" sulle proprie forniture.

Per quanto riguarda il settore degli SSD e della memoria NAND Flash in generale, la situazione non è drammatica ma neanche rosea. Toshiba ha avuto problemi con la produzione nei giorni precedenti al sisma, a causa di un intoppo nella fornitura elettrica, mentre sui danni del terremoto non ci sono ancora notizie. SanDisk, invece, avrebbe dovuto sospendere la produzione per ripristinarla solo in un secondo momento.

Elpida, unico produttore giapponese di memoria DRAM, ha dichiarato che sta ancora valutando l'impatto del terremoto. Un impianto per test e assemblaggio ha dovuto interrompere le operazioni per la mancanza di elettricità, ma non sono stati ravvisati problemi ai macchinari.

Il settore delle batterie potrebbe rivelarsi come quello in maggiore difficoltà. La chiusura di due impianti Sony potrebbe far aumentare i prezzi nel breve periodo. Al momento la domanda di batterie è debole, quindi le scorte dovrebbero durare per 15 giorni. Tuttavia la chiusura prolungata, da due a tre settimane, potrebbe avere un impatto nell'ordine di 8-10 milioni di unità non consegnate.

Al momento prevalgono incertezza e la cautela. Ripercussioni nell'immediato sono da mettere in preventivo perché non sono solo i singoli produttori ad avere problemi, ma anche i loro fornitori. Senza contare che in un paese danneggiato da un sisma e uno tsunami la circolazione delle merci è rallentata, se non impossibile in alcuni casi. 

Segnaliamo anche due iniziative: Sony ha deciso di posticipare l'uscita in Giappone del gioco MotorStorm: Apocalypse, in cui si corre in una San Francisco  devastata da un terremoto. Una scelta di buongusto. Microsoft ha inoltre deciso di ritardare l'uscita di Internet Explorer 9 nel Sol Levante. Il browser uscirà regolarmente negli altri paesi.