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Test dell'SSD Western Digital Blue da 1 TB. Dopo l'acquisizione di SanDisk l'azienda statunitense prova a trovare una sua dimensione nel mondo degli SSD.

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a cura di Tom's Hardware

Per verificare le capacità di questa unità abbiamo identificato cinque prodotto a basso costo. Abbiamo inserito l'MX300 di Crucial perché usa lo stesso controller del WD Blue, accoppiato a memoria Micron 3D TLC a 384 Gbit. Il Corsair Force LE e l'OCZ TR150 (in precedenza noto come Trion 150) usano il controller Phison S10 a 8 canali, accanto a memoria TLC NAND di Toshiba a 15 nanometri. L'Adata SP550 e il Mushkin Reactor usano entrambi controller SMI a 4 canali. L'Adata usa memoria NAND Sk Hynix TLC a 16nm e il Reactor è l'unico SSD con memoria NAND MLC.

Prestazioni in lettura sequenziale

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Tutti i prodotti testati offrono prestazioni eccezionali in lettura sequenziale. Le prestazioni del WD Blue guidano il gruppo con la maggior parte delle queue depth. Il Blue raggiunge 524 MB/s a QD2, 20 MB/s in meno rispetto al Force LE che guida il gruppo degli SSD da 1 TB a basso costo.

Prestazioni in scrittura sequenziale

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Tutte le unità TLC, eccetto l'Adata SP550, usano una forma di algoritmo di scrittura direct-to-die. Il metodo di scrittura migliore permette all'unità di bloccare la scrittura nel buffer SLC dopo che è pieno. L'algoritmo scrive direttamente sulla TLC senza attendere che il buffer SLC si svuoti. La tecnologia migliora le prestazioni ma logora maggiormente la NAND.

Western Digital non ha dato molte informazioni tecniche sul sistema di caching dinamico degli SSD Blue. Sospettiamo sia l'nCache 2.0 di SanDisk o forse una versione più nuova con sottili miglioramenti.

Il nostro test di scrittura sequenziale è abbastanza lungo per campionare sia le prestazioni della cache SLC che quelle TLC native durante il carico sequenziale 128 KB. Usiamo HD Tune Pro per misurare le prestazioni di entrambi i tipi di NAND con una sola QD, che è rappresentativa delle prestazioni che vedrete durante un grande trasferimento file. Quando il buffer SLC è attivo le prestazioni in scrittura 128 KB sono di poco superiori a 450 MB/s. La dimensione del buffer è dinamica e abbiamo misurato circa 80 GB di spazio SLC su un Blue da 1 TB vuoto. Popolando l'unità con i dati, il buffer si riduce. Le prestazioni native in scrittura sequenziale della TLC sono circa 300 MB/s.

Prestazioni in lettura casuale

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Non ci aspettavamo che il WD Blue raggiungesse 10.000 IOPS in lettura casuale a QD1, cosa che cambia del tutto lo scenario. Il SanDisk X400 fa altrettanto; per lungo tempo l'850 EVO di Samsung era l'unico SSD TLC a raggiungere quel livello. Il WD Blue si unisce a un club molto ristretto di SSD SATA che hanno superato questa importante soglia. Persino alcuni SSD NVMe entry-level che abbiamo testato non raggiungono 10.000 IOPS a QD1.

Il grafico mostra che il Blue supera qualsiasi altro prodotto di un buon margine a ogni queue depth. Per questo motivo nel corso della recensione aggiungeremo l'850 EVO da 1 TB in alcuni test con le applicazioni per vedere come il Blue si confronta con uno degli SSD SATA più popolari.

Prestazioni in scrittura casuale

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Il WD Blue non fa registrare una prestazione in scrittura casuale altrettanto eccitante, ma fa il suo lavoro a basse queue depth. L'MX300 con lo stesso controller Marvell a 4 canali, ma con a bordo la nuova 3D NAND, scala un po' meglio all'aumentare della queue depth. Gli SSD sono così veloci che è difficile impilare comandi senza un pesante multitasking, quindi le scritture casuali oltre QD2 sono quasi irrilevanti per l'uso reale.

Carico misto, 80% sequenziale

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La prestazione non è eccezionale con un carico sequenziale misto, ma è costante e offre un buon aumento a ogni incremento del livello di queue depth.

Carico misto, 80% casuale

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Il WD Blue offre le prestazioni più alte nel test casuale misto a basse QD. L'MX300 inizia a superare il Blue con una queue depth pari a 8 e superiore, ma a quel punto il carico è troppo pesante per rappresentare un carico di livello consumer.

Stato di equilibrio sequenziale

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Nessuno degli SSD nel gruppo di test è stato pensato per carichi in stato di equilibrio. Il Blue ha una resistenza sufficiente a giustificare un ambiente con pesanti scritture sequenziali e una prestazione abbastanza alta nei carichi misti da renderlo adeguato a workstation per l'editing video non troppo costose. Per quell'operazione però raccomandiamo comunque soluzioni professionali.

Stato di equilibrio casuale

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Il Blue offre prestazioni in stato di equilibrio casuale costanti ma basse. Non lo consiglieremmo per un RAID gestito dal PCH di Intel.

PCMark 8, prestazioni software reali

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In quasi ogni test il Western Digital Blue supera molti altri prodotti nel grafico.

Bandwidth archiviazione

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Abbiamo combinato i risultati e fatto la media, ottenendo un punteggio relativo al throughput. Il Blue supera l'MX300 da 1050 GB di poco.

PCMark 8, prestazioni carico avanzato

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In questi test abbiamo incluso il Samsung 850 EVO da 1 TB. Il prodotto dell'azienda sudcoreana è invecchiato bene ma i nuovi prodotti TLC hanno fatto passi avanti. Non ci aspettavamo che il Western Digital Blue fosse così buono, ma i numeri mostrano chiaramente che il Blue supera l'850 EVO di un buon margine.

Tempo di servizio totale

 

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Il Western Digital Blue garantisce anche tempi di servizio leggermente migliori durante gli stadi di ripristino, ma i test pesanti mostrano una differenza persino più ampia tra i due.

Tempo di occupazione

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Il test sul tempo di occupazione mostra che l'850 EVO lavora ancora meno del Blue in molte delle sessioni di test, quindi non ci aspettiamo che il Blue superi l'EVO nel test sull'autonomia notebook. I due prodotti sono molto vicini.

Autonomia

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Il Western Digital Blue non si è comportato così male nel test sull'autonomia, ma potrebbe beneficiare di ottimizzazioni aggiuntive. I consumi sono un test importante per chi usa il portatile in mobilità e non ha spesso una presa di corrente a disposizione. Usiamo il notebook da gioco Lenovo Y700 come piattaforma standardizzata per testare gli SSD SATA e NVMe.