Un emulatore per far girare il software x86 sui chip ARM

Un team di ingegneri russi sta lavorando su un software che permetterà di far girare applicazioni x86 su server dotati di chip ARM. Al momento le prestazioni non sono soddisfacenti, ma per il 2014 si prevede un salto di qualità.

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a cura di Manolo De Agostini

Un software per far funzionare i programmi x86 - compatibili con le CPU di AMD e Intel - sui server dotati di system on chip ARM. Se il lavoro del team ingegneri russi di Elbrus Technologies darà i frutti sperati, i chip ARM vedranno cadere una delle principali barriere che li separa da un settore con prospettive di crescita enormi. L'assenza di software dedicati a questi chip rappresenta infatti un grande freno alla loro diffusione in tempi relativamente rapidi.

Il sito EETimes riporta che Elbrus Technologies è riuscita a sviluppare un emulatore che consente ai chip ARM di raggiungere il 40% delle prestazioni native con i software x86. Un risultato insoddisfacente che gli ingegneri puntano a migliorare sino a raggiungere l'80% o persino di più entro la fine del 2014. Potrebbe trattarsi quindi di un'interessante soluzione transitoria, in attesa che aziende e sviluppatori realizzino i software necessari a rendere le soluzioni ARM un'alternativa alle piattaforme x86.

Il software sviluppato dagli ingegneri russi usa un processo di compilazione parallela e immagazzina tutto nella memoria volatile in modo da ridurre l'overhead all'avvio (occupa 1MB di memoria). "L'aspetto interessante è che il numero di applicazioni che funzionano in modalità emulazione impatterà in maniera ridotta sulla quantità di memoria occupata", ha dichiarato Anatoly Konukhov, impegnato nel progetto.

"Attualmente stiamo creando un traduttore binario che ci permette di far funzionare le applicazioni", ha aggiunto Konukhov. "Parallelamente nel corso dell'anno avvieremo l'implementazione di un processo di ottimizzazione. Pensiamo che entrambe le parti saranno pronte alla fine del 2014".

"La nostra principale preoccupazione è la mancanza di sviluppatori di software con esperienza nella traduzione binaria. Per questo stimiamo di completare il progetto per quella data", ha concluso il membro di Elbrus Technologies. Il lavoro sul software è partito nel 2010 e la scorsa estate l'azienda ha ottenuto un finanziamento di 1,3 milioni di dollari dal fondo russo Skolkovo e da MCST (Moscow Center of SPARC Technologies). Quest'ultima ha anche messo a disposizione sviluppatori da impegnare sul progetto.

L'obiettivo è certamente ambizioso e lo scopo è di accelerare la creazione e l'uso su ampia scala di server ARM, già oggi dotati della potenza necessaria per effettuare compiti non troppo complessi, come quelli richiesti da server per il Web o nel cloud computing. I chip ARM consumano poca energia, e questo è un grande vantaggio, ma manca il software compatibile.

Molte aziende sono impegnate nella realizzazione di chip o nella sperimentazione con server ARM. Tra queste troviamo Applied Micro, Calxeda, Cavium, Marvell, HP, Dell, Microsoft, Nvidia e Samsung. Il progettista inglese con ARMv8 a 64 bit sta comunque già cercando di rispondere alle necessità del mercato, pensando le future architetture per accogliere quelle tecnologie che consentiranno a questi chip di fare un salto di qualità e raggiungere nuovi mercati. La lotta ai chip x86 toccherà quindi tutti i fronti: Intel e AMD sono avvisate.