Un Thinkpad senza il trackpoint?
Da chiuso il V100 non ricorda per niente un Thinkpad, ma la situazione cambia aprendolo. La prima cosa che si nota è la mancanza del familiare "pirolino" rosso, altresì detto trackpoint. Lenovo ha infatti deciso di non impiegare questo eccellente sistema di puntamento nella serie 3000, del resto in qualche modo doveva distinguerla dai prodotti top di gamma.
La tastiera è la stessa dei Think, quindi si distingue per robustezza, qualità dei tasti e saggezza nel layout. I portatili Lenovo rimangono il punto di riferimento per l'ergonomia e anche il V100 si usa veramente con piacere e raramente ci si sente limitati dal fatto di lavorare su un portatile.
Finora abbiamo visto solo i lati positivi: a una mano esperta basta poco però per notare le vere differenze tra la famiglia 3000 e quella Thinkpad. Innanzi tutto i materiali usati, che nel V100 sono di qualità buona ma non raggiungono quelli della serie T. Lo chassis del V100 è costruito principalmente in materiale plastico, questo lo rende leggermente meno robusto e soprattutto meno efficiente dal punto di vista della dissipazione del calore rispetto ai prodotti che impiegano leghe metalliche. Uno dei difetti del V100 è proprio legato al fastidioso calore che si genera rapidamente nella zona a sinistra del touchpad, dove si poggia spesso il palmo della mano sinistra.
Peccato perché la cura nei dettagli, in generale, è buona, seppur non maniacale come nella serie T. Dimenticatevi quindi la lucina led per lavorare meglio al buio, i buchetti per far scolare acqua accidentalmente finita sulla tastiera ecc...
Lo schermo dal canto suo è di buona qualità e offre, grazie alla risoluzione 1280x800, un'ampia area di lavoro.