Unbundling risvegliare la competizione
Se da una parte questo sistema economico è il frutto di un dominio consolidato e giustificato da soluzioni vincenti – siano esse marketing o tecnologiche – non è detto che sia da considerarsi anche la condizione migliore per il settore stesso. Il consumatore medio può essere certo che la soluzione Microsoft sia la migliore disponibile sul mercato? No, al momento non può esserlo semplicemente perché in ambito consumer non vi è competizione. Non basta, infatti, fare il nome di qualche distro Linux più o meno riuscita per segnalare un'alternativa. Il concetto di "prodotto" consumer è un'altra cosa. Con una diffusione di Windows al 95,5%, Mac al 3,2% e Linux al 0,8% (Fonte: XiTi Monitor) lo scenario non è chiaro, ma lapalissiano.
Alex Singleton, autore di "Unbundling Microsoft Windows", il pamphlet del think-tank, è convinto che neanche Mac possa essere considerato un vero competitor. A suo parere è una soluzione di nicchia come Bang and Olufsen nell'elettronica di consumo. "… difficile giustificare la sua presenza sul mercato al di fuori del segmento grafico e pubblicistico", scrive Singleton. "Certamente non pensiamo a Mac come ad un valido antagonista di Microsoft, anche se si parla della sua decantata superiorità".
La soluzione per Singleton, quindi, è l'unbundling. Una via che potrebbe essere percorsa in modi diversi. Ad esempio, i produttori potrebbero offrire sempre una paio di alternative. Una strategia facilmente applicabile con gli acquisti online, ma decisamente complicata nei negozi – per questioni logistiche. Un'altra possibilità, sempre secondo l'analista, potrebbe essere semplicemente quella di vendere pc senza sistema operativo. A patto ovviamente che vengano semplificate le operazioni di istallazione dei prodotti. I produttori hardware dovrebbero solo mettere a disposizione driver specifici e magari limitarsi solo a consigliare un OS invece che un altro.