Windows 11 invia dati degli utenti a terzi, secondo uno YouTuber

Analizzando i dati inviati da Windows 11 verso la rete, è stato scoperto che questi non arrivano solo a Microsoft, ma anche a terze parti.

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a cura di Antonello Buzzi

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PC Security Channel
, come ripreso da TechSpot, ha eseguito un'analisi del traffico DNS generato da una copia appena installata del sistema operativo Windows 11
su un nuovo computer portatile, utilizzando l'analizzatore di protocolli di rete Wireshark per ottenere risultati precisi.

A quanto pare, sembra che i dati degli utenti non solo vengono inviati a Microsoft, ma anche a molte terze parti, come Steam, McAfee, geo.prod.do e Comscore ScorecardResearch.com. Questo ha portato PC Security Channel a definire Windows 11 come un vero e proprio "spyware", sollevando preoccupazioni importanti riguardo alla privacy degli utenti e al modo in cui i loro dati vengono gestiti e utilizzati da Microsoft e dalle terze parti.

Per fare un confronto con il passato, PC Security Channel ha eseguito lo stesso test con Windows XP, un sistema operativo con oltre 20 anni sulle spalle. I risultati hanno mostrato che, in tal caso, venivano contattati solo i server di Windows Update, il che indica un aumento significativo nella quantità di dati raccolti e inviati da parte di Windows 11 rispetto alle precedenti versioni dell'OS. Microsoft non ha ancora rilasciato alcun commento ufficiale riguardo a queste preoccupazioni, ma PC Security Channel continuerà a monitorare la situazione e fornire ulteriori aggiornamenti, se necessario.

Tuttavia, i termini del servizio di Windows menzionano la raccolta di dati di telemetria, precisando che l'utente accetta questa pratica accettando il contratto di utilizzo del software. Inoltre, stando a PC Security Channel, anche quando il tracciamento della telemetria viene disattivato da utility di terze parti, Windows 11 continua a inviare alcuni dati.

Indubbiamente, questa situazione potrebbe portare gli utenti preoccupati della sicurezza dei propri dati a stare ancora più attenti e, forse, evitare anche l'installazione vera e propria di Windows 11, magari prendendo in considerazione alternative open source più orientate alla privacy come le varie distribuzioni Linux.