Mentre Microsoft spinge costantemente gli utenti verso Windows 11 (potete acquistare la licenza su Amazon), il mondo reale continua a dimostrare un affetto particolare per i sistemi operativi più datati. Un episodio emblematico è avvenuto al Taipei Nangang Exhibition Center, dove il COMPUTEX, la più importante fiera mondiale dedicata ai PC, ha inconsapevolmente creato un piccolo caso tecnologico. Durante i preparativi per l'apertura ufficiale dell'evento, uno dei principali display di benvenuto è stato sorpreso a funzionare con Windows 7, un sistema operativo risalente addirittura al 2009, in netto contrasto con lo slogan "AI Next" che campeggia sulla manifestazione dedicata all'innovazione.
L'incongruenza è stata notata casualmente da un giornalista di passaggio che, tornando verso la stazione della metropolitana dopo una riunione, ha scorto il familiare logo di Windows in versione tutt'altro che attuale. Il maxischermo in questione non è uno qualunque: si tratta probabilmente del display principale che accoglie le decine di migliaia di visitatori (oltre 85.000 secondo i dati dell'anno precedente) all'ingresso principale dell'Hall 1, tradizionalmente decorato con l'immagine della Taipei 101, uno dei grattacieli più alti del mondo.
Nonostante centinaia di lavoratori fossero impegnati nell'allestimento degli stand aziendali per l'inaugurazione del giorno successivo, nessuno sembrava preoccupato della presenza di un sistema operativo ormai considerato antiquato per gli standard attuali. Non è chiaro se la scelta sia stata deliberata o se rappresenti semplicemente una soluzione temporanea per scopi diagnostici, ma è significativo che non fosse visibile alcun computer collegato nelle vicinanze, suggerendo che Windows 7 potrebbe essere effettivamente il sistema integrato nel display.
La resilienza dei vecchi sistemi operativi
Windows 7, lanciato nell'ottobre 2009, ha introdotto alcune funzionalità ancora apprezzate dagli utenti, come Aero Snap, probabilmente una delle innovazioni più utili dai tempi del supporto Wi-Fi di Windows XP. Per applicazioni basilari come la segnaletica digitale, specialmente quando non è richiesta una connessione internet, Windows 7 rimane perfettamente funzionale, evitando anche le vulnerabilità di sicurezza associate alla connettività permanente.
Questo episodio riflette un fenomeno più ampio: la tenace resistenza degli utenti all'abbandono dei sistemi operativi più datati ma funzionali. Mentre Microsoft tenta con insistenza di migrare gli utenti verso Windows 11, molti rimangono ancorati a Windows 10, che offre tutto ciò di cui hanno bisogno senza l'invasività di funzionalità come Recall o Copilot, considerate da alcuni superflue.
Inoltre, Windows 10 non sollecita con la stessa insistenza l'accesso con un account Microsoft o la sottoscrizione ai numerosi servizi offerti dall'azienda. Un altro fattore determinante nella resistenza ai nuovi sistemi operativi è il supporto hardware: l'abbandono di dispositivi perfettamente funzionanti ma non compatibili con le nuove versioni di Windows spinge molti utenti a mantenere i vecchi sistemi operativi.
Quanto accaduto al COMPUTEX non rappresenta certo un caso isolato. Gli ambienti commerciali e istituzionali sono pieni di esempi di tecnologie obsolete che continuano a svolgere egregiamente il proprio lavoro, dai display informativi ai sistemi di cassa, fino ai chioschi self-service. La stabilità e la familiarità spesso prevalgono sull'innovazione quando si tratta di applicazioni pratiche e consolidate.
Non sorprenderebbe vedere, nel 2031, schermi digitali come quello del COMPUTEX funzionare con Windows 10, diventato nel frattempo "vintage" ma ancora perfettamente adeguato per compiti specifici. In un mondo tecnologico ossessionato dalle novità, la longevità dei sistemi operativi più vecchi rappresenta un promemoria che, a volte, ciò che è già disponibile è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno.