Windows 8.1 a prezzi di saldo per affondare Chrome OS?

Microsoft sarebbe intenzionata a tagliare del 70 percento il costo di licenza di Windows 8.1. La mossa potrebbe essere dettata dalla volontà di affossare sul nascere la crescita di Chrome OS nei PC di fascia bassa, oltre che fare maggiore concorrenza ad Android sui tablet.

Avatar di Manolo De Agostini

a cura di Manolo De Agostini

Microsoft sarebbe intenzionata a tagliare il costo di licenza di Windows 8.1 del 70 percento. Lo scrive Bloomberg News, raccogliendo le rivelazioni di una fonte a conoscenza dei fatti. L'obiettivo della casa di Redmond sarebbe quello di convincere i produttori di PC che realizzano computer a basso costo con Chrome OS e tablet Android a optare per la propria offerta. Insomma, in poche parole Microsoft vuol fare la lotta a Google.

Solitamente il costo di licenza di Windows 8.1 è 50 dollari, ma con taglio di tali proporzioni si passerebbe a circa 15 dollari, permettendo ai produttori di avere un bel margine di manovra per abbassare i prezzi. È da mesi che si parla di Windows Phone e Windows RT privi di costi di licenza e il presunto cambio di politica su Windows 8.1 potrebbe essere un primo passo in tale direzione.

Asus Chromebox, piccolo PC a 180 dollari (qui dettagli)

D'altronde mentre Windows 8 ha superato quota 200 milioni di licenze, la crescita procede più lentamente del predecessori Windows 7. Questo è dovuto al mercato PC in forte rallentamento negli ultimi anni, ma anche al fatto che la crescita in ambito tablet auspicata da Microsoft non c'è stata. Il taglio ai costi di licenza da una parte e le novità di Windows 8.1 Update 1 che dovrebbero migliorare l'uso del sistema operativo sui computer tradizionali potrebbero dare una mano a migliorare le cose.

In passato Microsoft mise in campo un'operazione simile a quella paventata da Bloomberg. Ricordate i primi netbook con Linux? Per ucciderli sul nascere la casa di Redmond abbassò i costi di licenza di Windows XP e creò poi Windows 7 Starter Edition. In quel caso però venne aiutata da un'esperienza scadente dei primi netbook, aggravata dalla poca familiarità delle persone con le distro Linux. Questa volta però Microsoft si scontra con Google e con uno scenario di mercato totalmente diverso. Non è detto che la storia si ripeta.