Windows Vista Capable: Microsoft ci ha ingannato

Windows Vista Capable, il logo della discordia.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Nell'aprile scorso, alcuni cittadini di Washington hanno accusato Microsoft per l'uso ingannevole del bollino "Windows Vista Capable", posto su diversi computer prima della presentazione del nuovo sistema operativo. Nei mesi a seguire sono nati altri casi del genere, e ad ottobre si è intentata una class-action. Chiaramente gli accusatori sostengono che la dicitura "Vista Capable" trae in inganno il consumatore, poiché di fatto questi computer non sono in grado di utilizzare l'interfaccia Aero e altre chicche di Vista, offrendo ben poco rispetto il vecchio XP. Insomma, è stata solo una maniera per facilitare la vendita dei sistemi durante la transizione da XP a Vista.

Per capire le motivazioni dei cittadini statunitensi, dobbiamo ricordare che, mentre per noi l'adesivo "Windows Vista Capable" potrebbe avere un significato ben preciso, per un utente la cui lingua madre è l'inglese, la traduzione letterale sarebbe "In grado di supportare Windows Vista". Chiaramente tale significato non sottende e non fa riferimento a incompatibilità con determinate caratteristiche del sistema operativo.

Microsoft ha ora risposto ufficialmente, controbattendo che l'accusa si focalizza solo su "un piccolo adesivo" e non considera il resto della campagna informativa su Windows Vista. L'azienda di Redmond ha spiegato il significato di quel'adesivo in diverse occasioni e in molti modi, e argomentare sull'interpretazione della parola "capable" non è un modo leale di procedere.

Microsoft afferma inoltre che la versione "Home Basic" (quella supportata dai PC Vista Capable) integra molte migliorie rispetto XP: innovazioni che influiscono sull'utilizzo, sicurezza, affidabilità, gestione del PC e organizzazione, gestione e ricerca delle informazioni. In altre parole, la versione Home Basic è una reale versione di Vista, e non ha nulla a che vedere con XP.

Per ora questi sono i punti di "vista" di Microsoft e dei consumatori. Presto sapremo se questo caso sarà chiuso o se si trasformerà in una class-action.