Nell'aprile scorso, alcuni cittadini di Washington hanno accusato Microsoft per l'uso ingannevole del bollino "Windows Vista Capable", posto su diversi computer prima della presentazione del nuovo sistema operativo. Nei mesi a seguire sono nati altri casi del genere, e ad ottobre si è intentata una class-action. Chiaramente gli accusatori sostengono che la dicitura "Vista Capable" trae in inganno il consumatore, poiché di fatto questi computer non sono in grado di utilizzare l'interfaccia Aero e altre chicche di Vista, offrendo ben poco rispetto il vecchio XP. Insomma, è stata solo una maniera per facilitare la vendita dei sistemi durante la transizione da XP a Vista.
Per capire le motivazioni dei cittadini statunitensi, dobbiamo ricordare che, mentre per noi l'adesivo "Windows Vista Capable" potrebbe avere un significato ben preciso, per un utente la cui lingua madre è l'inglese, la traduzione letterale sarebbe "In grado di supportare Windows Vista". Chiaramente tale significato non sottende e non fa riferimento a incompatibilità con determinate caratteristiche del sistema operativo.
Microsoft ha ora risposto ufficialmente, controbattendo che l'accusa si focalizza solo su "un piccolo adesivo" e non considera il resto della campagna informativa su Windows Vista. L'azienda di Redmond ha spiegato il significato di quel'adesivo in diverse occasioni e in molti modi, e argomentare sull'interpretazione della parola "capable" non è un modo leale di procedere.
Microsoft afferma inoltre che la versione "Home Basic" (quella supportata dai PC Vista Capable) integra molte migliorie rispetto XP: innovazioni che influiscono sull'utilizzo, sicurezza, affidabilità, gestione del PC e organizzazione, gestione e ricerca delle informazioni. In altre parole, la versione Home Basic è una reale versione di Vista, e non ha nulla a che vedere con XP.
Per ora questi sono i punti di "vista" di Microsoft e dei consumatori. Presto sapremo se questo caso sarà chiuso o se si trasformerà in una class-action.