image/svg+xml
Logo Tom's Hardware
  • Hardware
  • Videogiochi
  • Mobile
  • Elettronica
  • EV
  • Scienze
  • B2B
  • Quiz
  • Tom's Hardware Logo
  • Hardware
  • Videogiochi
  • Mobile
  • Elettronica
  • EV
  • Scienze
  • B2B
  • Quiz
  • Forum
  • Sconti & Coupon
Sconti & Coupon

Novità!

Prova la nuova modalità di navigazione con le storie!

Accedi a Xenforo
Immagine di La luna di Saturno nasconde più calore del previsto La luna di Saturno nasconde più calore del previsto...
Immagine di Un laser potrebbe salvare la vista: via ai test nel 2026 Un laser potrebbe salvare la vista: via ai test nel 2026...

Collisioni planetarie e oceani antichi: ecco cosa ci svela il misterioso strato D" della Terra

Nuove ricerche suggeriscono che lo strato D" al confine tra nucleo e mantello terrestre potrebbe essersi formato a seguito di un enorme impatto.

Advertisement

Quando acquisti tramite i link sul nostro sito, potremmo guadagnare una commissione di affiliazione. Scopri di più
Avatar di Giulia Di Venere

a cura di Giulia Di Venere

Editor

Pubblicato il 30/05/2024 alle 18:00

Uno studio recentemente condotto dai ricercatori Dr. Qingyang Hu del Center for High Pressure Science and Technology Advanced Research e Dr. Jie Deng dell'Università di Princeton fornisce nuovi spunti sulle origini della misteriosa zona D" che si trova al confine tra il nucleo e il mantello della Terra. Questa area potrebbe essere il risultato delle conseguenze di un massiccio impatto avvenuto ai primordi del nostro pianeta.

La zona D", situata a circa 3.000 chilometri di profondità, è caratterizzata da un'eterogeneità notevole: il suo spessore varia in modo significativo in diversi punti, fino a diventare talvolta assente. Resa così affascinante dalle sue irregolarità, tale regione ha suscitato un grande interesse tra i geofisici. Il nuovo modello proposto dagli scienziati attribuisce la particolare composizione di questa zona agli effetti residui di un evento catastrofico in cui un oggetto grande quanto Marte ha impattato la Terra primordiale, generando un vasto oceano di magma.

Il lavoro degli scienziati non solo offre una spiegazione plausibile per le peculiarità della zona D", ma apre anche nuove strade per comprendere meglio la storia e la struttura interna del nostro pianeta.

Il Dr. Deng ha sottolineato una rilevante presenza di acqua in questo oceano di magma, la cui origine è ancora oggetto di dibattito. Le teorie principali suggeriscono che l'acqua potrebbe essere stata creata da reazioni tra i gas della nebulosa e il magma, o essere stata consegnata direttamente da comete. "Prevale l'idea", spiega Deng, "che l'acqua si sia concentrata verso il fondo dell'oceano di magma a mano a mano che questo si raffreddava. Nelle ultime fasi, il magma vicino al nucleo poteva contenere volumi d'acqua comparabili agli oceani terrestri attuali."

Le condizioni estreme di pressione e temperatura nella parte più profonda dell'oceano di magma hanno favorito reazioni chimiche insolite tra l'acqua e i minerali. "La nostra ricerca suggerisce che queste condizioni hanno promosso la formazione di una fase ricca di ferro chiamata perossido di ferro-magnesio", ha affermato Hu. Questo perossido, di formula (Fe, Mg)O2, si accumulava in strati che potevano variare fino a decine di chilometri di spessore.

"Le nostre ricerche suggeriscono che il perossido di ferro, formatosi dall'antica acqua nell'oceano di magma, ha svolto un ruolo cruciale nella creazione delle strutture eterogenee della zona D"", ha concluso Hu. Questa forte affinità del perossido per il ferro crea un netto contrasto di densità tra le aree ricche di ferro e il mantello circostante, funzionando come un isolante e spiegando così la persistente eterogeneità osservata alla base del mantello inferiore.

Fonte dell'articolo: scitechdaily.com

Leggi altri articoli

👋 Partecipa alla discussione! Scopri le ultime novità che abbiamo riservato per te!

0 Commenti

⚠️ Stai commentando come Ospite . Vuoi accedere?

Invia

Per commentare come utente ospite, clicca cerchi

Cliccati: 0 /

Reset

Questa funzionalità è attualmente in beta, se trovi qualche errore segnalacelo.

Segui questa discussione
Advertisement

Non perdere gli ultimi aggiornamenti

Newsletter Telegram

I più letti di oggi


  • #1
    Non ti pago per avviare il PC, scatta la denuncia
  • #2
    iOS 26.1: ecco come regolare la trasparenza del Liquid Glass
  • #3
    Android Auto abbandona definitivamente Google Assistant
  • #4
    Scegli Sorgenia, l’energia che pensa fuori dal trend. Prezzo bloccato per 24 mesi
  • #5
    Anche Bill Gates dice che l'AI è una bolla e che presto scoppierà
  • #6
    Lavoratori tech licenziati a migliaia (solo negli USA per ora)
Articolo 1 di 5
Un laser potrebbe salvare la vista: via ai test nel 2026
La degenerazione maculare senile colpisce un terzo degli over 80 e oltre 20 milioni di adulti negli USA. Fino ad ora non esistevano terapie efficaci.
Immagine di Un laser potrebbe salvare la vista: via ai test nel 2026
Leggi questo articolo
Articolo 2 di 5
La luna di Saturno nasconde più calore del previsto
Encelado disperde calore da entrambi i poli, non solo da quello sud: la scoperta indica un equilibrio termico stabile nell'oceano sotterraneo della luna.
Immagine di La luna di Saturno nasconde più calore del previsto
Leggi questo articolo
Articolo 3 di 5
Un antico data center scavato nella roccia?
Nel cuore delle Ande peruviane, oltre 5200 cavità allineate formano un pattern serpentiforme lungo più di un chilometro e mezzo, visibile dall'alto.
Immagine di Un antico data center scavato nella roccia?
Leggi questo articolo
Articolo 4 di 5
Il DNA svela quale antidepressivo funziona per te
Un approccio genetico innovativo potrebbe identificare subito il farmaco antidepressivo più efficace per ogni paziente, evitando mesi di tentativi inutili.
Immagine di Il DNA svela quale antidepressivo funziona per te
3
Leggi questo articolo
Articolo 5 di 5
Il sonno non è graduale: il cervello “cade” nel buio
Il cervello non scivola gradualmente nel sonno ma attraversa un punto critico che lo porta all'incoscienza in pochi minuti.
Immagine di Il sonno non è graduale: il cervello “cade” nel buio
Leggi questo articolo
Advertisement
Advertisement

Advertisement

Footer
Tom's Hardware Logo

 
Contatti
  • Contattaci
  • Feed RSS
Legale
  • Chi siamo
  • Privacy
  • Cookie
  • Affiliazione Commerciale
Altri link
  • Forum
Il Network 3Labs Network Logo
  • Tom's Hardware
  • SpazioGames
  • CulturaPop
  • Data4Biz
  • TechRadar
  • SosHomeGarden
  • Aibay

Tom's Hardware - Testata giornalistica associata all'USPI Unione Stampa Periodica Italiana, registrata presso il Tribunale di Milano, nr. 285 del 9/9/2013 - Direttore: Andrea Ferrario

3LABS S.R.L. • Via Pietro Paleocapa 1 - Milano (MI) 20121
CF/P.IVA: 04146420965 - REA: MI - 1729249 - Capitale Sociale: 10.000 euro

© 2025 3Labs Srl. Tutti i diritti riservati.