Gli habitat privati potrebbero essere necessari per portare gli astronauti su Marte

Le stazioni spaziali private potrebbero finire per essere un trampolino di lancio chiave sul percorso dell'umanità verso Marte.

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a cura di Alessandro Crea

La NASA mira a riportare gli astronauti sulla Luna in questo decennio e sul Pianeta Rosso nel 2030. Per contribuire a rendere questi ambiziosi obiettivi una realtà, l'agenzia sta eseguendo molte ricerche a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), monitorando la salute, il comportamento e le prestazioni degli astronauti nelle missioni orbitali di un anno, tra le altre cose, per comprendere meglio gli effetti del volo spaziale di lunga durata sul corpo umano e sulla mente.

Ma la venerabile ISS, che ha 23 anni e ha ospitato equipaggi di astronauti a rotazione ininterrottamente da novembre del 2000, potrebbe non essere in giro abbastanza a lungo per portare a termine questo lavoro, secondo un nuovo rapporto dell'Ufficio dell'Ispettore Generale della NASA (OIG).

Questo risultato non avrebbe sorpreso la NASA. L'agenzia sta incoraggiando lo sviluppo di stazioni spaziali private per colmare eventuali lacune di ricerca orbitale che potrebbero sorgere, con l'obiettivo di avere almeno uno di questi avamposti commerciali attivi e funzionanti entro il 2028. Ad esempio, la compagnia di Houston Axiom Space prevede di far volare quattro missioni private con equipaggio sulla ISS a bordo delle capsule Crew Dragon di SpaceX nei prossimi due anni. Il primo di questi voli è proprio dietro l'angolo, con il lancio previsto per febbraio 2022. La compagnia ha sfruttato astronauti veterani della NASA per comandare i primi due di questi voli e potrebbe farlo anche per gli altri.

Il rapporto dell'OIG è meno ottimista sulle tempistiche, affermando che la NASA "affronta sfide significative con l'esecuzione del suo piano di commercializzazione entro il 2028 o addirittura il 2030, il che significa che senza un'ulteriore estensione della ISS, è probabile un divario nella disponibilità di una destinazione in orbita terrestre bassa".

Queste sfide "includono una domanda di mercato limitata, finanziamenti inadeguati, stime dei costi inaffidabili e requisiti ancora in evoluzione", aggiunge il rapporto. Osserva inoltre che i rischi aumenteranno per le missioni con equipaggio verso destinazioni nello spazio profondo come la Luna e Marte se la NASA non può terminare il suo lavoro di preparazione. Il rapporto raccomanda che Kathy Lueders, capo della direzione della missione per le operazioni spaziali della NASA, si assicuri che i rischi associati alle crepe nella camera di transizione del modulo Zvezda. "siano identificati e mitigati prima di accettare un prolungamento della vita della ISS".

In una risposta scritta inclusa nel rapporto, Lueders afferma che la NASA "concorda parzialmente" con la raccomandazione. L'agenzia concorda sul fatto che terminare il lavoro di valutazione del rischio sulle crepe è essenziale, così come gli sforzi dell'agenzia spaziale federale russa per trovarle e risolverle. Ma la NASA non è d'accordo sul fatto che tale lavoro debba essere completato prima che un prolungamento della vita della ISS possa essere concesso, scrive Lueders.