L'eolico danneggia i paesaggi, così la Florida vieta le turbine offshore

Potrebbe sembrare paradossale, ma in America due stati hanno deciso di imporre regole ferree sui parchi eolici.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

La transizione verso un'economia più ecologica negli Stati Uniti è un processo complesso, con decisioni prese a livello statale che possono variare notevolmente. Un esempio eloquente di questa eterogeneità è rappresentato dalla Florida che sta per vietare le turbine eoliche offshore nelle sue acque territoriali, mantenendo un chiaro orientamento verso l'energia solare.

La decisione della Florida è guidata dalla volontà di preservare il suo paesaggio costiero e le sue spiagge incontaminate, rinunciando alla vista delle pale delle turbine eoliche che potrebbero impattare negativamente sull'esperienza dei turisti e dei residenti. Il legislatore statale ha elaborato un disegno di legge, che definisce precise distanze di divieto dalla costa: 1 miglio per le acque interne, 3 miglia per quelle atlantiche e addirittura 9 miglia per il Golfo del Messico.

Sebbene la Florida si stia orientando chiaramente verso l'energia solare, ci sono altri Stati federati che hanno adottato misure simili, come il Maine, che ha vietato la costruzione di parchi eolici nelle sue acque territoriali per preservare il suo ambiente marino e le attività di pesca.

Tuttavia, esiste una sottile differenza di approccio tra il Maine e la Florida: mentre il primo sta esplorando soluzioni alternative come gli impianti galleggianti per l'energia eolica offshore, il secondo ha negato ogni possibilità di sviluppo dell'eolico.

Queste decisioni statali riflettono un dibattito più ampio sulla transizione energetica negli Stati Uniti, evidenziando le diverse priorità e sensibilità regionali. Mentre alcuni Stati optano per un'accelerazione verso le energie rinnovabili, altri sembrano essere più restii ad abbracciare completamente queste tecnologie.

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