I ricercatori dell’Imperial College di Londra hanno scoperto che il mantello marziano conserva frammenti antichissimi, alcuni fino a 4 chilometri di diametro, risalenti alla formazione del pianeta. Questi “fossili geologici” testimoniano l’epoca in cui Marte subì impatti devastanti da corpi delle dimensioni planetarie. “Questi impatti colossali scatenarono energia sufficiente per fondere vaste porzioni del giovane pianeta in oceani di magma”, spiega il dottor Constantinos Charalambous, autore principale dello studio.
L’analisi di otto marsquakes particolarmente nitidi, inclusi due provocati da recenti meteoriti che hanno lasciato crateri di 150 metri, ha rivelato onde sismiche più lente del previsto. Questo ritardo indica un interno irregolare, frammentato, piuttosto che stratificato in modo ordinato come nei modelli classici.
Un pianeta sigillato nel tempo
Diversamente dalla Terra, dove la tettonica delle placche rimescola costantemente crosta e mantello, Marte si è “sigillato” precocemente sotto una crosta stagnante che ha preservato il suo interno come archivio geologico intatto. “La maggior parte di questo caos si è sviluppata nei primi 100 milioni di anni”, precisa Charalambous. “Il fatto che possiamo ancora rilevarne le tracce dopo 4,5 miliardi di anni dimostra quanto lentamente il pianeta si sia rimescolato”.
I frammenti seguono una distribuzione frattale: pochi pezzi grandi circondati da moltissimi piccoli. Il professor Tom Pike paragona il fenomeno a un bicchiere che si frantuma su un pavimento: “Si rompe in alcuni frammenti grandi e numerosi frammenti minori. È notevole che possiamo ancora rilevarne la distribuzione oggi”.
Implicazioni per l’evoluzione planetaria
La scoperta potrebbe rivoluzionare la comprensione dell’evoluzione dei pianeti rocciosi come Venere e Mercurio. Marte, con il suo interno conservato, offre una rara finestra su ciò che potrebbe nascondersi sotto la superficie di mondi geologicamente inattivi. “I dati di InSight continuano a modificare il modo in cui pensiamo alla formazione dei pianeti rocciosi, e Marte in particolare”, afferma Mark Panning del Jet Propulsion Laboratory della NASA.
Il mantello caotico di Marte racconta quindi la storia di un pianeta che ha vissuto un’infanzia violenta e che, a differenza della Terra, conserva ancora le cicatrici di quegli eventi catastrofici che hanno plasmato il Sistema Solare oltre quattro miliardi di anni fa.