Pulsar in fuga ha lasciato dietro di sé una colossale emissione di antimateria

Una stella morta in fuga che sfreccia nello spazio a velocità vertiginosa ha lasciato dietro di sé un'enorme scia di particelle di materia e antimateria che si estende per 7 anni luce.

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a cura di Alessandro Crea

Una stella morta in fuga che sfreccia nello spazio a velocità vertiginosa ha lasciato dietro di sé un'enorme scia di particelle di materia e antimateria. La stella è una pulsar chiamata PSR J2030+4415 o J2030 in breve; ha un diametro di circa 20 chilometri e sta sfrecciando nello spazio a una velocità vertiginosa di circa 450 chilometri al secondo. Questo insieme di caratteristiche ha portato all'enorme coda di particelle simile a una cometa, che si estende per 7 anni luce attraverso lo spazio interstellare.

Queste particelle sono materia (elettroni) e antimateria (positroni), viste in una nuova immagine dal Chandra X-ray Observatory, e potrebbero aiutare gli scienziati a capire perché sembra esserci più antimateria nella Via Lattea di quanto le previsioni dicano che dovrebbe esserci.

Le pulsar sono un tipo di stella di neutroni, i nuclei collassati di stelle che avevano una massa di sequenza principale compresa tra circa 8 e 30 volte quella del Sole. Queste stelle sono super dense, con potenti campi magnetici. Una pulsar aggiunge un'alta velocità di rotazione al mix; J2030 gira circa tre volte al secondo, e non è nemmeno il massimo di velocità a cui una stella di neutroni può ruotare.

Le pulsar emettono venti di particelle cariche che di solito sono confinate dal loro campo magnetico. Poiché J2030 sta sfrecciando nello spazio, il suo vento si trascina dietro di esso. "Questo probabilmente ha innescato una perdita di particelle", ha spiegato l'astronomo Roger Romani della Stanford University. "Il campo magnetico del vento pulsar si è collegato con il campo magnetico interstellare e gli elettroni e i positroni ad alta energia sono schizzati fuori attraverso un ugello formato dalla connessione".

Le particelle che fuoriescono dal vento della pulsar sembrano essere state accelerate lungo questa linea di campo magnetico interstellare a velocità di circa un terzo della velocità della luce. Ciò fa sì che il raggio si illumini fortemente nei raggi X.