L'universo della meccanica quantistica incontra il jazz e la teoria dei giochi in un progetto rivoluzionario che trasforma concetti astratti in esperienze sonore concrete. Un team di ricercatori dell'Università di Kobe, guidato dall'ingegnere quantistico Souma Satofumi, ha sviluppato la prima applicazione web interattiva al mondo che traduce i principi della teoria dei giochi quantistici in musica, permettendo agli utenti di sperimentare in prima persona fenomeni come la sovrapposizione e l'entanglement attraverso il suono. Si tratta di un approccio innovativo che promette di rendere accessibili alcuni tra i concetti più complessi della fisica moderna.
Il sistema si basa sul celebre dilemma del prigioniero, uno scenario classico della teoria dei giochi in cui due partecipanti devono scegliere indipendentemente tra cooperazione e tradimento. Nella versione quantistica sviluppata da Souma, però, le regole cambiano radicalmente: invece di optare per una strategia definita, gli utenti assumono un atteggiamento nei confronti dell'altro giocatore e selezionano una nota su una tastiera digitale. Il risultato sonoro che ne emerge non corrisponde necessariamente alla nota scelta, ma viene calcolato applicando le leggi della meccanica quantistica utilizzate anche nel quantum computing, considerando sia le strategie adottate che le note selezionate da entrambi i partecipanti.
Questa innovazione rappresenta il primo tentativo di tradurre fenomeni quantistici come l'incertezza e l'entanglement in interazioni uditive, offrendo una comprensione più tangibile di concetti altrimenti relegati a complesse formule matematiche. "La struttura in cui armonie o dissonanze inaspettate emergono dall'interferenza delle strategie dei giocatori rispecchia il dialogo emergente che si trova nel jazz e nella musica improvvisata", spiega Souma, sottolineando il parallelismo tra l'imprevedibilità quantistica e la spontaneità dell'improvvisazione jazzistica.
La teoria dei giochi quantistici estende i principi classici introducendo fenomeni tipicamente quantistici: le decisioni dei due "giocatori" diventano "sovrapposte" e "intrecciate", ovvero intrinsecamente probabilistiche e dipendenti l'una dall'altra. Questo campo, insieme alla scienza cognitiva quantistica, rappresenta una nuova frontiera nella modellizzazione della psicologia e dei processi decisionali. Tuttavia, come osserva lo stesso ricercatore giapponese, queste discipline sono rimaste per lo più confinate a cornici teoriche e matematiche, con pochissime applicazioni che le collegassero ad attività creative umane come la musica e l'arte.
Il progetto è stato presentato al terzo Simposio Internazionale sul Quantum Computing e la Creatività Musicale, dove ha suscitato grande interesse per le sue potenziali applicazioni. L'interfaccia browser-based sviluppata dal team di Kobe permette agli utenti di ricevere feedback visivi e uditivi in tempo reale su come le loro strategie si intrecciano, in quella che può essere descritta come una vera e propria jam session quantistica. L'esperienza ricorda l'interazione spontanea tra musicisti jazz, dove le scelte di ciascuno influenzano e vengono influenzate da quelle degli altri in un dialogo continuo e imprevedibile.
Gli sviluppi futuri del progetto puntano ad ampliare questa prova di concetto verso dimensioni ancora più complesse. Souma e il suo team stanno lavorando per incorporare modelli decisionali creativi multipartecipanti e strutture più articolate che gestiscano qubit multipli, le unità base dell'informazione quantistica. L'obiettivo finale è ambizioso: collegare questo lavoro all'esplorazione scientifica della creatività stessa, comprendendo i processi creativi umani per poi applicare questi modelli all'intelligenza artificiale e all'hardware quantistico.
La teoria dei giochi, nata come strumento matematico per individuare strategie ottimali basate sui risultati attesi, si è affermata come framework analitico fondamentale in campi che spaziano dall'economia alla politica, ovunque sia necessario analizzare scenari in cui interagiscono attori con incentivi diversi. L'estensione quantistica di questi principi apre scenari completamente nuovi, dove l'indeterminazione non è un difetto del modello ma una caratteristica intrinseca del sistema, proprio come nella musica improvvisata l'imprevedibilità non rappresenta un errore ma l'essenza stessa dell'espressione artistica.