Il nuovo tablet Amazon Kindle Fire dovrà difendersi non solo da un'accusa di violazione di brevetti ma anche dal sicuro successo del cugino e-reader Kindle (di quarta generazione). La novità di queste ultime settimane è proprio la denuncia di Smartphone Technologies, di proprietà del noto (patent-troll) Acacia Research Corporation, che contesta la violazione di almeno quattro brevetti.
Ad esempio lo U.S. Patent No. 6,956,562 descrive "l'atto di toccare un'icona per attivare il dispositivo in modo che compia un'azione". In pratica sembrerebbe riguardare un aspetto dell'interazione via touch-screen.
Kindle Fire
Acacia Research Corporation sostiene anche che il Kindle Fire violi un brevetto già contestato a Palm nel 2002: "Sistema e metodo per mostrare a display e gestire calendari multipli su un Personal Digital Assistant". Sentire oggi parlare di PDA fa quasi venire da ridere.
Insomma, Kindle Fire non è neanche ancora uscito sul mercato e già viene tirato per il colletto. Senza contare che le previsioni di Barclays, sotto il profilo delle vendite, sono un po' sotto le aspettative. Il suo rapporto stima per il 2012 circa 15,3 milioni tablet Amazon venduti (considerando anche l'attesa versione da 10 pollici) e 23,5 milioni di unità Kindle.
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Lo scenario sarà condizionato dai listini e non solo dalle esigenze degli utenti: i 199 dollari del Fire sono ben distanti dai 79 dollari del Kindle più economico. In questa prospettiva (economica) forse l'iPad potrebbe soffrirne. In ogni caso Barclays è convinta anche che Amazon rilascerà sul mercato un tablet da 10 pollici nel primo trimestre 2012 con un prezzo indicativo di 299 dollari.
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Tutte le soluzioni tablet del colosso statunitense saranno comunque vendute con politiche commerciali aggressive: i margini di introito saranno ridotti, ma la partita sarà poi completamente giocata sul fronte dei contenuti – siano essi editoriali, software o multimediali.