Per molti utenti Android di lunga data, la presentazione di una nuova versione del sistema operativo era un evento accompagnato non solo da nuove funzionalità, ma anche da una dolce attesa: la rivelazione del nome di dessert ufficiale. Una tradizione iconica, iniziata come uno scherzo interno a Google, che ha segnato un'epoca d'oro per il robottino verde, trasformando ogni release in un evento di marketing e in un pezzo di storia della tecnologia mobile. Sebbene questa pratica sia stata abbandonata pubblicamente nel 2018, nuove indiscrezioni confermano che vive e prospera all'interno dei laboratori di Mountain View, svelando ora i nomi in codice per Android 16 e il futuro Android 17.
Un viaggio nella memoria
Tutto ebbe inizio nel 2009 con Android 1.5, la terza build del sistema operativo, che fu battezzata "Cupcake". La regola era semplice e geniale: ogni major release avrebbe portato il nome di un dessert, seguendo un rigoroso ordine alfabetico. Essendo la terza versione ("C" è la terza lettera dell'alfabeto), Cupcake diede il via a una lunga e golosa serie. Seguì Android 1.6 "Donut", e poi il memorabile Android 2.0 "Eclair". Molti veterani ricorderanno quest'ultimo con particolare affetto, poiché fu la versione che girava sul leggendario Motorola DROID e che introdusse una delle funzionalità più rivoluzionarie dell'epoca: la navigazione stradale gratuita e "turn-by-turn" tramite Google Maps.
Il rito annuale non si limitava al nome. Google celebrava ogni nuova versione svelando un'imponente statua a tema nel prato del suo quartier generale, il Googleplex a Mountain View, California. Le statue di Froyo, Gingerbread, Ice Cream Sandwich e Lollipop sono diventate vere e proprie icone, fotografate da migliaia di visitatori e dipendenti.
Il culmine di questa strategia di marketing fu raggiunto con due partnership commerciali di enorme successo. Nel 2013, per Android 4.4, Google strinse un accordo con Nestlé per utilizzare il nome "KitKat". L'operazione fu colossale: 50 milioni di barrette di cioccolato con il logo di Android furono distribuite in 19 Paesi, con concorsi a premio che includevano tablet Nexus 7. L'esperimento fu ripetuto con successo nel 2017 per Android 8.0 "Oreo", grazie a una collaborazione con Nabisco che portò il sistema operativo sugli scaffali dei supermercati di tutto il mondo.
La tradizione pubblica si concluse nel 2018 con Android 9 "Pie". A partire da Android 10, Google decise di adottare una nomenclatura più semplice e diretta, utilizzando solo il numero di versione per il marketing. Tuttavia, internamente, la tradizione dei dessert non è mai morta. Android 10 fu "Quince Tart", Android 11 "Red Velvet Cake", fino ad arrivare ad Android 15 del 2024, il cui nome in codice è "Vanilla Ice Cream".
L'anomalia alfabetica e le nuove rivelazioni
Seguendo la tradizione, dopo "Vanilla Ice Cream" (lettera V), tutti si aspettavano che il nome interno di Android 16 iniziasse con la "W". Invece, come riportato dall'esperto di Android Mishaal Rahman, Google ha sorpreso tutti, saltando direttamente alla lettera "B" e scegliendo "Baklava" per la versione del 2025. La ragione di questo salto, secondo le fonti, risiede in un cambiamento tecnico nel modello di sviluppo di Android, passato a un sistema "trunk-based" che ha spinto gli ingegneri a ripartire dall'inizio dell'alfabeto per la nuova nomenclatura.
Ma le novità non finiscono qui. Lo stesso Rahman, citando una fonte interna e affidabile di Google, ha svelato con un alto grado di certezza il nome in codice della versione successiva: Android 17 sarà conosciuto internamente come "Cinnamon Bun".
"Una fonte attendibile all'interno di Google ci ha fornito prove che mostrano chiaramente l'azienda usare 'CinnamonBun' come nome in codice interno per il livello API 37.0", ha dichiarato Rahman.
Il livello API (Application Programming Interface) è l'identificativo tecnico che gli sviluppatori utilizzano per distinguere le varie versioni del sistema operativo, molto prima che il nome commerciale venga finalizzato. È probabile, quindi, che vedremo riferimenti ad "Android CinnamonBun" nelle prime versioni beta di Android 17, prima che Google passi alla denominazione numerica ufficiale in vista del rilascio stabile.
Questa notizia, sebbene riguardi una nomenclatura interna, riaccende la nostalgia per un'epoca in cui ogni aggiornamento di Android aveva un sapore diverso e un'identità unica, capace di far sognare milioni di utenti in tutto il mondo.
Tutti i nomi in codice di Android
In attesa della nuova versione, ripercorriamo quindi la storia del robottino con la lista di tutte le versioni e i nomi in codice:
- Android 1.0 (Nessun nome in codice), 2008
- Android 1.1 "Petit Four" (interno), 2009
- Android 1.5 "Cupcake", 2009
- Android 1.6 "Donut", 2009
- Android 2.0, 2.1 "Eclair", 2009
- Android 2.2 "Froyo", 2010
- Android 2.3 "Gingerbread", 2010
- Android 3.0 "Honeycomb" (Solo per tablet), 2011
- Android 4.0 "Ice Cream Sandwich", 2011
- Android 4.1-4.3 "Jelly Bean", 2012
- Android 4.4 "KitKat", 2013
- Android 5.0, 5.1 "Lollipop", 2014
- Android 6.0 "Marshmallow", 2015
- Android 7.0, 7.1 "Nougat", 2016
- Android 8.0, 8.1 "Oreo", 2017
- Android 9 "Pie", 2018
- Android 10 "Quince Tart" (interno), 2019
- Android 11 "Red Velvet Cake" (interno), 2020
- Android 12, 12L "Snow Cone" (interno), 2021
- Android 13 "Tiramisu" (interno), 2022
- Android 14 "Upside Down Cake" (interno), 2023
- Android 15 "Vanilla Ice Cream" (interno), 2024
- Android 16 "Baklava" (interno), 2025
- Android 17 "Cinnamon Bun" (interno), TBA