Android, addio password: arriva l’autenticazione biometrica sui siti Google

Google ha annunciato che da oggi è possibile verificare la propria identità utilizzando il riconoscimento dell’impronta digitale o il codice di sblocco del proprio dispositivo Android per alcuni dei servizi Google.

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a cura di Lucia Massaro

Google dice addio alle password. La società di Mountain View ha annunciato che da oggi è possibile verificare la propria identità utilizzando il riconoscimento dell’impronta digitale o il codice di sblocco del proprio dispositivo Android per alcuni dei servizi Google. Il nuovo metodo di autenticazione è già disponibile per gli smartphone Pixel e arriverà su tutti i dispositivi con a bordo Android 7 e versioni successive nei prossimi giorni.

Questo vuol dire che per accedere a un determinato sito, l’utente non sarà più costretto a inserire la classica password (molto spesso vulnerabile) ma potrà utilizzare i metodi di sblocco impostati per il proprio smartphone (riconoscimento dell’impronta digitale, PIN e sequenza). In questo modo, inoltre, i dati non verranno inviati ai server di Google ma resteranno salvati in locale sul dispositivo.

Inserendo il codice di sblocco dello schermo o utilizzando il sensore biometrico per il riconoscimento delle impronte digitali, il sistema riconoscerà che la persona che sta cercando di accedere è chi dice di essere. Per il momento, è escluso il riconoscimento del volto ma non è detto che non possa essere esteso il supporto in futuro.

La funzionalità è frutto della collaborazione di Google con la FIDO Alliance e W3C che ha portato – tra le altre cose – Android a essere certificato FIDO2 che permette, appunto, di utilizzare per i servizi Web lo stesso modo di autenticazione usato per le applicazioni native di Android. Come già detto, nulla viene inviato ai server di Google. Sul blog, infatti, si spiega che “quando l'utente visita un servizio compatibile, come passwords.google.com, viene emessa una chiamata WebAuthn di tipo "Get", trasmettendo l'ID ottenuto durante la creazione delle credenziali. Il risultato è una firma FIDO2 valida” che permette di accedere al servizio.

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