Apple a testa bassa per le batterie: tante opzioni sul piatto

Apple, secondo più fonti, starebbe concentrando molti sforzi sul fronte batterie. Si parla di ricarica wireless, ricarica solare e anche ricarica non il movimento. In fondo l'aumento dell'autonomia è ciò che chiedono tutti i consumatori.

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a cura di Dario D'Elia

Apple è molto concentrata sul problema delle batterie. Se bisogna individuare un punto debole in tutti i dispositivi portatili – che si tratti di wearable o smartphone – alla fine lo sguardo cade sempre sulle vetuste Ioni di Litio. Negli anni hardware e software sono decisamente evoluti sotto il profilo dell'efficienza; i pacchetti batteria davvero poco.

Tony Fadell, il papà dell'iPod e dell'iPhone che oggi è amministratore della Nest (recentemente acquisita da Google), ha confidato al New York Times che tutti i colossi del settore sono alla ricerca di soluzioni al problema. È risaputo che Apple stia lavorando da tempo su più fronti. Il primo è quello della ricarica solare, che potrebbe essere perfetta per gli smartwatch e di secondaria importanza per gli smartphone. Un orologio è destinato all'esposizione solare più di un cellulare.

Wireless charging

Il secondo fronte è quello della ricarica wireless grazie all'induzione magnetica. In questo caso però si tratta di rendere più comodo il ripristino dell'autonomia, più che affrontare realmente il problema. Terzo fronte è quello della ricarica tramite movimento, come già avviene su alcuni orologi meccanici. A tal proposito Apple vanta già un brevetto depositato nel 2009.

"Sperare e scommettere su un'unica tecnologia innovativa per le batterie secondo me è una presa in giro", sostiene Fadell. "Non aspettatela per raggiungere l'obiettivo, perché lo sviluppo è incredibilmente lento". Insomma, piuttosto che reinventare la batteria tutti si concentrano su piccoli passi perché effettivamente è un accessorio potenzialmente pericoloso. La priorità è l'affidabilità, ben prima dell'autonomia.

Apple negli ultimi anni ha assunto un gran numero di specialisti, "rubandoli" a Tesla, Toyota e A123 Systems. Lo scorso anno ha acquisito persino la startup Passif Semiconductor specializzata nello sviluppo di chip di comunicazione a basso consumo. Insomma, il fronte è caldissimo. Tanto più che concorrenti come Google e Samsung si stanno muovendo nella stessa direzione. La caccia alle startup è aperta. E una delle più in vista del momento è uBeam che sta sviluppando un sistema capace di estrarre energia dall'aria – grazie alla tecnologia piezoelettrica.

"Quando l'alimentazione wireless è dappertutto, l'autonomia e la velocità di ricarica non sono più critiche per i dispositivi mobili dato che di fatto l'azione di carica è permanente", ha dichiarato Meredith Perry, fondatrice dell'azienda.