Apple, addio iPod: cosa resta di una storia lunga più di 20 anni

Apple dice addio agli iPod: ripercorriamo i 20 anni di storia del dispositivo che ha cambiato per sempre il mondo della musica.

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a cura di Francesca Fenaroli

Il 10 maggio 2022 Apple ha ufficialmente messo un punto alla storia di uno dei suoi prodotti più iconici, l'iPod. L'ultimo modello prodotto dall'azienda di Cupertino, l'iPod Touch di settima generazione lanciato nel 2019, sarà infatti disponibile solo fino a esaurimento scorte: la decisione di sospendere la produzione di questo prodotto era nell'aria ormai da tempo, ma rappresenta in ogni caso la fine di un'era.

L'iPod ha rappresentato una vera e propria rivoluzione nel modo di ascoltare musica e non solo: dalla presentazione del primo modello nel 2001 ad oggi il panorama della tecnologia e della cultura popolare è completamente cambiato, ma la portata delle innovazioni che il lettore musicale di Apple ha introdotto nel corso delle sue svariate iterazioni può insegnarci molto anche sul futuro di questo settore.

In MobileLabs abbiamo dunque pensato, non senza un po' di nostalgia, di fare un tributo all'iPod e al ruolo cruciale che ha svolto per Apple e per i suoi utenti: seguiteci in questo viaggio in memoria del dispositivo che ha segnato l'esperienza dell'intrattenimento per intere generazioni.

iPod, un concetto rivoluzionario

Correva l'anno 2001 in casa Apple: dopo aver conquistato il grande pubblico con i suoi iMac l'azienda di Cupertino era ormai pronta ad aprirsi a un nuovo settore, che proprio in quegli anni si stava completamente trasformando, ovvero quello della musica.

Già a partire dagli anni '90 erano apparsi sul mercato i primi lettori musicali capaci di raccogliere e riprodurre canzoni in formato digitale. Il passaggio da lettori CD portatili e Walkman a questo tipo di device era però tutt'altro che scontato: i lettori MP3 dei primi anni 2000 erano ingombranti, per via delle dimensioni dell'unità di memoria all'interno, e poco intuitivi per l'utente medio.

Il primo iPod, presentato da Steve Jobs il 23 ottobre 2001 durante l'Apple Music Event, faceva della portabilità il suo punto forte: nella mano occupava uno spazio equivalente a quello di un mazzo di carte e grazie al suo hard disk interno da "soli" 1,8 pollici garantiva una maneggevolezza fino a quel momento impareggiabile.

Sulla parte frontale era invece presente un display LCD monocromo (che sarebbe diventato a colori solo dal 2005) e l'ormai iconico design a ruota. Grazie a questa configurazione di tasti si poteva gestire un'interfaccia utente essenziale ma intuitiva, che permetteva di riprodurre le 1000 canzoni che il taglio originale da 5GB poteva contenere.

L'ideazione di un device rivoluzionario come il primo iPod ha richiesto d'altronde uno sforzo collettivo da parte del team di ingegneri Apple a cui era stato affidato un arduo compito: fare un vero e proprio salto di qualità su ogni fronte rispetto alle tecnologie allora sul mercato.

Alla base dell'intento di Steve Jobs c'era inoltre la volontà di collocare sul mercato l'iPod come incentivo all'acquisto di un Macintosh: per raggiungere questo obiettivo era necessario assegnargli un nome memorabile.

Il termine "iPod" è stato ideato dal copywriter freelance Vinnie Chieco, assunto da Apple insieme a un piccolo team quando il device era ancora in fase di test, e coniuga il prefisso "i",  uno dei marchi di fabbrica di Apple, con una citazione fantascientifica, più di preciso proveniente dal film 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick.

In un'intervista alla testata Wired risalente al 2006 Chieco ritorna su questa scelta: se il Macintosh era inteso da Apple come un "hub", un'astronave madre, l'iPod non poteva che essere l'equivalente della sua capsula rimovibile.

Appena ho visto l'iPod bianco, ho pensato a 2001 [Odissea nello spazio, ndr]", ha detto Chieco. "Apri la porta della capsula, Hal!". A quel punto si trattava solo di aggiungere il prefisso "i", come in "iMac".

Da Classic a Touch, tutti i modelli

Dall'iPod portato sul palco da Steve Jobs nel 2001 con un vero e proprio hard disk da 5GB all'ultima generazione di iPod Touch del 2019 con chip A10 Fusion e 256GB di archiviazione, il lettore musicale di Apple ha assunto nel corso del tempo diverse forme: ripercorriamole insieme.

iPod Classic (2001 - 2009)

Il modello originale di iPod, denominato iPod Classic solo a partire dal 2007, ha conservato nelle sue 6 generazioni il form factor squadrato e ampio, con uno schermo LCD nella parte alta del display e un'ampia rotella contenente i comandi di navigazione.

La celebre ruota con ghiera girevole (scroll wheel) risale alla quarta generazione, nel 2004, mentre la possibilità di scorrere i menù a sfioramento era già stata introdotta all'interno della terza generazione l'anno prima.

Sempre nel 2004 Apple dota il suo iPod di uno schermo a colori capace di visualizzare fotografie e, dall'anno dopo, riprodurre anche video. Nel corso del tempo anche lo spazio di archiviazione si è ampliato dai 5GB originari a ben 160GB, rendendo l'iPod Classic uno dei device più amati da audiofili e appassionati di musica in tutto il mondo.

iPod Mini (2004 - 2005)

Ha avuto una vita breve ma intensa questa versione ridotta dell'iPod Classic, che nelle sue due generazioni è stata la prima a portare una ventata di colore nella line-up iPod.

Questa versione più compatta e maneggevole di iPod è stata commercializzata solo tra il 2004 e il 2005 con display monocromo e tagli di memoria da 4GB a 6GB, per poi cedere il passo all'ancora più piccolo iPod Nano.

iPod Nano (2005 - 2015)

Presentato nel 2005 come un iPod ancora più piccolo del Mini, con una capacità di archiviazione minima di solo 1GB, l'iPod Nano ha avuto nel corso del tempo la possibilità di diventare uno dei modelli più diffusi nel settore di pubblico più giovane.

Dalla forma squadrata con ghiera cliccabile della terza generazione all'introduzione del touchscreen dalla sesta generazione in poi, le continue metamorfosi di iPod Nano dimostrano più di tutti gli altri modelli la rapidità con cui il settore si è evoluto nel corso degli ultimi decenni.

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Sempre la sesta generazione di iPod Nano, con il suo display quadrato da soli 1,56 pollici, ha una forma che con il tempo è diventata familiare a molti: tra gli accessori a disposizione c'erano cinturini che permettevano di agganciarlo al polso e il software Apple permetteva di impostare un quadrante di orologio come screensaver. Esatto, ci troviamo davanti al vero e proprio antenato di Apple Watch!

iPod Shuffle (2005 - 2015)

Sono pochi i prodotti a cui si può attribuire un cambiamento pari a quello causato dall'iPod Shuffle. Presentato nel 2005 come il primo iPod senza hard disk interno, sostituito da una memoria flash non espandibile, ma soprattutto senza display, iPod Shuffle è pensato per una modalità di ascolto del tutto innovativa.

In assenza di un'interfaccia a schermo l'integrazione del device con il software di gestione della musica iTunes diventa fondamentale per organizzare i propri brani in playlist.

Cosa è successo ad iTunes? - Supporto Apple (IT)

Dal punto di vista culturale l'atto stesso di randomizzare l'ordine di riproduzione dei brani, creando mix personalizzati che non hanno bisogno di essere masterizzati e non dipendono dall'ordine di riproduzione di un album, segna invece un profondo cambiamento nel modo di ascoltare la musica e nell'industria discografica stessa, i cui effetti persistono tutt'ora.

Merita una menzione anche l'esperimento condotto con la seconda e la terza generazione di iPod Shuffle, che prevedeva la rimozione dei pulsanti a favore dell'integrazione con i controlli VoiceOver e con gli auricolari Apple Earbuds. Questo tipo di innovazione non è stato accolto con favore dal pubblico, al punto che dal 2010 al 2015 i comandi per la riproduzione sono stati reintrodotti.

iPod Touch (2007 - 2022)

L'ultimo modello di iPod in ordine di tempo attinge a piene mani dall'iPhone, dispositivo ancora fresco di lancio al tempo della presentazione della prima generazione nel 2007. I tempi e le abitudini stavano cambiando rapidamente, in gran parte per mano della stessa Apple, con l'aggiunta di funzionalità come la navigazione Web e la riproduzione di video su YouTube.

Nel 2012 l'iPod Touch riceve, con la quarta generazione, un redesign che amplia le dimensioni dello schermo, portandole al pari di quelle di un iPhone 5. iPod Touch resterà invariato nella forma per più di 10 anni, ma riceverà diversi upgrade a livello di specifiche hardware fino al 2019. L'iPod Touch è stato l'ultimo iPod in commercio tra il 2017 e il 2022.

Ascesa e declino del "bambino prodigio" di Apple

L'iPod è stato il prodotto Apple che ha consacrato la casa di Cupertino come leader della tecnologia mobile, ancora prima dell'avvento di iPhone e iPad. Dal 2002 al 2014 Apple ha tenuto traccia delle vendite degli iPod separatamente rispetto al fatturato complessivo, permettendoci di osservare la traiettoria seguita da questo prodotto:

Le vendite degli iPod registrano un picco nella percentuale di fatturato nel 2006, non a caso l'anno prima della presentazione del primo modello di iPhone.

Dal momento in cui lo smartphone della casa di Cupertino fa la prima comparsa, per gli iPod sarà l'inizio della fine. Il 2008 segna ancora una crescita nelle vendite totali, mentre l'incidenza sul fatturato inizia a scendere sotto al 40%, per poi precipitare drasticamente dal 2009 in poi. Dal 2015 in poi, quando ormai le vendite degli iPod rappresentano l'1% del fatturato, Apple smette di considerarle voci di bilancio separate rispetto al totale.

Con il lancio di iPhone Apple mette insomma a rischio la sua linea di prodotti più redditizia e popolare presso il grande pubblico, proponendo però un'innovazione ancora più radicale: l'accorpamento di un iPod, un telefono e un dispositivo Internet in un unico device, capace di portare agli estremi l'idea di maneggevolezza che Jobs stesso aveva cercato così fortemente nella messa a punto del primo iPod.

Il declino lento ma inarrestabile degli iPod va d'altronde ricondotto anche alle abitudini di consumo degli utenti: con l'avvento degli smartphone e dei servizi musicali e di intrattenimento in streaming sempre meno persone hanno sentito il bisogno di un dispositivo separato dedicato a una singola funzionalità.

D'altronde la convivenza tra smartphone e iPod è durata ben più di un decennio, a dimostrazione che una fetta di pubblico ben più ampia degli "irriducibili" ha continuato a produrre abbastanza domanda di mercato per questi device.

La strana vita "a metà" di iPod Touch

La permanenza sul mercato dell'iPod Touch, immesso sul mercato solo qualche mese dopo l'iPhone e così simile allo smartphone di Apple sotto diversi fronti, rappresenta un caso assai curioso nel panorama delle tecnologie mobili. Come già accennato, l'ultimo redesign dell'iPod Touch risale al 2012, mentre l'ultima generazione è stata presentata, a grande sorpresa di tutti, nel 2019.

Perché un dispositivo come iPod Touch, venduto a un prezzo di mercato tutto sommato considerevole nei tagli di memoria più ampi, dotato di un hardware obsoleto (basti pensare all'assenza del TouchID) e ovviamente senza possibilità di connettersi ai dati mobili è rimasto sul mercato così a lungo? La risposta è più semplice del previsto: perché, per la fascia di pubblico giusta, costituiva il punto d'accesso perfetto all'ecosistema Apple.

Basti pensare ai più giovani, che si ritrovano tra le mani un dispositivo con cui giocare e restare in contatto con gli amici in un ambiente controllato come quello di casa, a chi per diversi motivi non può o vuole acquistare un iPhone ma vuole accedere al mondo dell'App Store di Apple, o semplicemente a chi ancora vuole un prodotto per l'intrattenimento che non è perennemente connesso a Internet.

Per tutte queste persone l'iPod Touch era e continuerà ad essere l'accessorio perfetto: non solo un lettore capace di coniugare servizi di streaming come Spotify e Apple Music con l'ascolto di musica in locale, ma anche un compagno di viaggio leggerissimo e capace di stare in una sola mano, in grado di supportare videogiochi, navigazione su Internet con rete Wi-Fi, lettura di e-book e molto altro.

Già da anni Apple aveva preparato il terreno al "pensionamento" di iPod Touch, escludendolo dalle voci di menù presenti nell'header del sito ufficiale senza tuttavia toglierlo dal marketplace e continuando a produrlo fino al 10 maggio 2022. Insieme all'ultima generazione di iPod Touch si estingue anche l'intera linea degli iPod.

Quale eredità ci lascia l'iPod?

Nel comunicato stampa con cui annuncia la fine della produzione di iPod Touch, Apple rassicura anche gli utenti più nostalgici. La musica continua e il lettore musicale continuerà a vivere non tanto nella forma quanto nello spirito dei prodotti dell'azienda di Cupertino, che si propongono di fornire un'esperienza di riproduzione musicale sempre più completa e sofisticata su un range di device in continua crescita:

Oggi, l’essenza di iPod continua a vivere. Abbiamo integrato un’incredibile esperienza musicale su tutti i nostri prodotti, da iPhone e Apple Watch fino a HomePod mini, e anche Mac, iPad e Apple TV. Con Apple Music, poi, possiamo fornire una qualità del suono di altissimo livello grazie al supporto per l’audio spaziale: non c’è modo migliore per scoprire, ascoltare e vivere la musica.

Oltre alla nostalgia che molti di noi condivideranno nel ripensare alla nostra esperienza con gli iPod, siano essi stati i primi modelli con hard disk integrato o gli iPod Touch degli ultimi anni, questo prodotto lascia a noi appassionati una lezione molto importante, soprattutto in vista dell'evoluzione dei wearable di oggi.

I dispositivi migliori, quelli in grado di lasciare un segno nella storia della tecnologia, sono quelli capaci di fare breccia nel cuore del pubblico e coniugare l'innovazione con la capacità di rivoluzionare abitudini d'uso e di vita, al punto da diventare essi stessi un sinonimo della funzione che svolgono. E "iPod" sarà sinonimo di "lettore musicale" ancora per molto tempo.