Apple aumenta i prezzi nell'App Store: il minimo è 0,89 euro

Apple ha aumentato i prezzi nell'App Store. Si tratta di variazioni comprese tra 10 centesimi e un euro in base alle diverse fasce. Secondo alcune fonti questi rincari sono legati all'aumento delle tasse nella zona Euro.

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a cura di Simone Raimondi

Apple ha aumentato i prezzi nell'App Store di iOS. Gli incrementi vanno dai 10 centesimi a un euro e modificano leggermente le percentuali di guadagno degli sviluppatori e della casa di Cupertino, comunque rispettivamente sempre attorno al 39 e 61%, come potete vedere anche nella tabella più sotto. Il prezzo minimo passa da 79 a 89 centesimi, segnando un incremento del 12%. Gli sviluppatori ora ricavano 6 centesimi in più per ogni vendita (54 di ricavo totali), mentre la quota di Apple cresce da 31 a 35 centesimi.

La seconda fascia di prezzo aumenta di 20 centesimi e passa da 1,59 a 1,79 euro. In questo caso gli sviluppatori ne guadagnano 12 in più, per un totale di 1,09 euro a vendita. I restanti 8 entrano nelle casse di Apple, che incassa i 70 centesimi rimanenti. La differenza tra le nuove tariffe e quelle vecchie aumenta man mano che cresce il prezzo di ogni app. Apple guadagna in percentuale leggermente di più rispetto alle vecchie tariffe. Si tratta di poco di più, ma su scala globale si tratta potenzialmente di numeri molto importanti, probabilmente diversi milioni di dollari.

Secondo alcune fonti questi nuovi prezzi sono dovuti all'aumento delle tasse in zona Euro. C'è chi scrive anche che l'euro non è più forte come un anno fa e i tassi di cambio sono cambiati in modo importante. Inoltre, Apple paga l'IVA al 15%, avendo la sede europea in Lussemburgo. Da tenere in considerazione che negli altri continenti Apple dà agli sviluppatori il 70% delle vendite, mentre il 60% europeo è probabilmente legato alle stesse tasse che avrebbero causato l'aumento delle tariffe. Con una percentuale di guadagni maggiore, il 40% contro il 30% nel resto del mondo, la casa di Cupertino si dovrebbe assicurare gli stessi margini di profitto che ha negli altri Paesi.

Tutte le variazioni dei prezzi nell'App Store - Fonte: Camillo Miller di The Apple Lounge su Twitter

Apple ha anche comunicato di aver introdotto le tariffe delle app nelle valute locali di Russia, Turchia, Israele, India, Indonesia, Sud Africa, Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti. E se questo cambiamento non potrà far felici i consumatori italiani ed europei in generale, vale la pena dare uno piccolo sguardo anche agli altri negozio di applicazioni come Google Play, l'Amazon App Shop e il Windows Phone Store.

In questi shop i prezzi minimi sono rispettivamente di 50, 76 e 99 centesimi. In tutti e tre il 70% del prezzo di vendita va agli sviluppatori e il restante 30% a Google, Amazon o Microsoft, anche in Europa. C'è da tenere in considerazione che gli sviluppatori non sono obbligati a vendere proprie applicazioni ma possono anche distribuirle gratuitamente.

Inoltre bisogna ricordare che molte app sono a pagamento su un negozio virtuale, sono gratuite su altri e talvolta non sono neanche presenti. Ad esempio il noto Angry Birds è gratuito su Android ma ha un prezzo di 89 e 99 centesimi rispettivamente su iOS e Windows Phone. Possiamo fare un discorso simile anche per altri programmi, come SketchBook Mobile, che ha un prezzo di 1,54 euro nel Google Play e 1,79 euro nell'App Store ma non è disponibile sul Windows Phone Store.

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Una singola app, disponibile su Android, Windows e iOS può avere prezzi diversi. È difficile giudicare quale sia il negozio virtuale migliore per i consumatori in quanto le differenti tariffe si applicano in modo diverso ai software e in base alle diverse scelte degli sviluppatori. In base alle vostre esperienze, con quale di questi vi trovate meglio?