Apple Fitness+, il servizio di allenamento in abbonamento della mela morsicata, si trova in una fase delicata della sua esistenza. Secondo Mark Gurman di Bloomberg, nella sua newsletter Power On, la piattaforma non rischia una chiusura imminente, ma sta affrontando pressioni interne per migliorare le proprie performance economiche.
La questione solleva interrogativi interessanti sul modello di business dei servizi Apple e su come l'azienda di Cupertino gestisca offerte che non generano profitti significativi ma mantengono un ruolo strategico nell'ecosistema.
Il punto cruciale è che Apple Fitness+ non rappresenta una fonte di guadagno rilevante per l'azienda. Nonostante questo, Gurman ritiene improbabile una cancellazione del servizio: il danno reputazionale derivante dalla chiusura supererebbe ampiamente i costi operativi attuali. La base utenti, pur non essendo paragonabile a quella di servizi come Apple Music o iCloud, è sufficientemente ampia da garantire che una cancellazione scatenerebbe reazioni negative significative sui media e sui social network.
La situazione si complica con un recente cambio organizzativo interno. Sumbul Desai, Head of Apple Health, ha aggiunto Fitness+ al suo portfolio e ora riporterà direttamente a Eddy Cue, Chief dei Servizi Apple. Questa riorganizzazione suggerisce che la divisione Services stia assumendo un controllo più diretto sulla piattaforma, probabilmente con aspettative di risultati migliorati. Il posizionamento sotto Cue, noto per la sua attenzione ai ricavi, potrebbe tradursi in un approccio più aggressivo sia sul fronte marketing che su quello dello sviluppo funzionale.
Le strategie di rilancio potrebbero seguire due direzioni. La prima prevede campagne promozionali più intense per ampliare la base utenti. La seconda, che Gurman ritiene più probabile, consiste nell'arricchimento dell'offerta con nuove funzionalità che attraggano organicamente più abbonati. Fitness+ attualmente presenta un'esperienza polarizzante: caratteristiche apprezzate da alcuni utenti risultano fastidiose per altri. Una diversificazione degli approcci negli allenamenti potrebbe ampliare l'appeal del servizio presso diverse tipologie di fitness enthusiast.
Il modello di pricing rappresenta un altro elemento critico. L'abbonamento mensile costa attualmente 9,99 dollari (circa 10 euro in Europa), una tariffa che secondo Gurman non genera profitti reali per Apple. Questo apre la porta a un possibile aumento dei prezzi nel medio termine, specialmente se il servizio dovesse arricchirsi di contenuti e funzionalità premium. Una mossa del genere richiederebbe però un equilibrio delicato: Apple dovrebbe giustificare l'incremento con miglioramenti tangibili per evitare una fuga degli utenti esistenti.
Il contesto più ampio vede Apple impegnata a consolidare la propria divisione Services come pilastro strategico, complementare all'hardware. Fitness+ si inserisce nell'ecosistema salute e benessere dell'azienda, che include Apple Watch, l'app Salute e varie partnership nel settore medicale. La chiusura del servizio contraddirebbe questa narrativa, anche se la redditività rimane problematica. L'alternativa è trasformarlo in un'offerta più competitiva rispetto a piattaforme come Peloton Digital o app specializzate come Strava.
Per gli utenti attuali, le prospettive immediate sembrano rassicuranti: nessun segnale concreto di dismissione all'orizzonte. Tuttavia, chi utilizza Fitness+ dovrebbe prepararsi a cambiamenti significativi nei prossimi mesi, che potrebbero includere nuove modalità di allenamento, maggiore personalizzazione basata sui dati di Apple Watch, e possibilmente l'integrazione con funzionalità di intelligenza artificiale per suggerimenti più mirati. Il prezzo attuale potrebbe rappresentare un'opportunità temporanea prima di eventuali adeguamenti tariffari.