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Apple Music semplifica i trasferimenti da altri servizi di streaming

La transizione tra servizi di streaming musicale sta per diventare più fluida in casa Apple, grazie a una serie di nuovi strumenti.

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a cura di Andrea Maiellano

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Pubblicato il 16/05/2025 alle 17:00

La transizione tra servizi di streaming musicale sta per diventare più fluida in casa Apple. Il colosso di Cupertino ha lanciato un nuovo strumento integrato che promette di semplificare il passaggio da altre piattaforme ad Apple Music, consentendo agli utenti di importare librerie e playlist con pochi tocchi. L'innovazione, frutto della collaborazione con i creatori di SongShift, rappresenta un tentativo strategico di abbattere una delle barriere principali alla migrazione tra servizi: la perdita del proprio archivio musicale personale costruito nel tempo.

La funzionalità, attualmente in fase di test limitato, è stata rivelata attraverso una pagina di supporto sul sito ufficiale Apple, individuata da MacRumors. Nonostante l'entusiasmo che potrebbe suscitare tra gli utenti globali, il servizio è per ora disponibile esclusivamente in Australia e Nuova Zelanda, con tempistiche incerte riguardo l'espansione verso altri mercati internazionali. La mossa appare comunque significativa in un panorama dove la fedeltà degli utenti è spesso determinata proprio dalla difficoltà di trasferire anni di curation musicale.

L'accesso allo strumento di trasferimento è stato implementato su diverse piattaforme, includendo sia l'app mobile di Apple Music per iPhone e iPad, sia la versione Android, oltre all'interfaccia web del servizio. Questa copertura multipiattaforma sottolinea l'intenzione di Apple di catturare utenti indipendentemente dal loro ecosistema tecnologico attuale.

Il meccanismo operativo dello strumento risulta relativamente intuitivo. Gli utenti iOS e iPadOS possono accedervi attraverso il percorso Impostazioni > App > Musica, mentre su Android è sufficiente navigare nelle impostazioni dell'app Apple Music. Selezionando "Trasferisci musica da altri servizi musicali", viene visualizzato un elenco delle piattaforme supportate, seguito dalla richiesta di credenziali di accesso per autorizzare il trasferimento.

Non tutto però è trasferibile. Il sistema presenta alcune restrizioni significative che gli utenti dovrebbero considerare prima di procedere. Apple specifica che solo le playlist create personalmente potranno essere migrate, mentre quelle generate algoritmicamente dai servizi di streaming originali non verranno trasferite.

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Un altro aspetto critico riguarda la corrispondenza dei brani. Quando il sistema non riesce a trovare una corrispondenza esatta nel catalogo Apple Music, l'utente riceve una notifica "Alcuni brani necessitano di revisione" con l'opportunità di selezionare versioni alternative. Questa fase di revisione deve essere completata entro 30 giorni dall'inizio del trasferimento, e fino al suo completamento non sarà possibile avviare nuove migrazioni.

La collaborazione con SongShift rappresenta un elemento interessante di questa strategia. Nonostante l'integrazione nativa in Apple Music, SongShift continua a esistere come applicazione indipendente, offrendo servizi di trasferimento tra numerose piattaforme musicali come Spotify, Deezer, LastFM, Tidal, YouTube e Pandora. Questa persistenza suggerisce che Apple abbia preferito integrare una tecnologia consolidata piuttosto che sviluppare internamente una soluzione proprietaria.

Fonte dell'articolo: www.theverge.com

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