Apple si arrende e "sostiene" il diritto a ripararsi l'iPhone

Il gigante tecnologico Apple ha deciso di appoggiare la legge californiana sul diritto alla riparazione, facendo un completo cambio di direzione.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Il gigante tecnologico Apple ha deciso di appoggiare la legge californiana sul diritto alla riparazione, segnando un significativo allontanamento dalla sua precedente posizione.

Questa mossa arriva mentre lo Stato della California continua a sostenere la legge sul diritto alla riparazione, che mira a costringere le aziende tecnologiche a fornire ai clienti e ai negozi di riparazione di terze parti gli strumenti e le risorse necessarie per riparare i loro prodotti.

La legge, nota come SB 244, è destinata a inaugurare una nuova era di accessibilità alle riparazioni, promuovendo al tempo stesso un mercato competitivo delle riparazioni a vantaggio dei consumatori e dell'ambiente.

In base alle disposizioni dell'SB 244, i produttori saranno tenuti a fornire parti di ricambio, strumenti di diagnostica per le riparazioni e strumenti per i prodotti con un prezzo compreso tra 50 e 99,99 dollari per un periodo di tre anni dopo la cessazione della produzione del prodotto. Per i prodotti di prezzo superiore a 100 dollari, questi materiali dovranno rimanere accessibili fino a sette anni dopo la cessazione della produzione. Questo cambiamento nella legislazione mira a impedire ai produttori di interrompere il supporto per le riparazioni subito dopo la scadenza della garanzia di un prodotto, garantendo una maggiore durata delle opzioni di riparazione.

Apple, che un tempo si opponeva a questa legislazione, ora la sostiene con forza. Attualmente, il gigante tecnologico offre assistenza per i suoi prodotti per un massimo di cinque anni dopo la vendita, e in alcuni casi la disponibilità dei ricambi si estende anche oltre. Se un'azienda non rispetta la nuova legge, le sanzioni possono essere molto severe, a partire da 1.000 dollari al giorno per le prime violazioni, fino a 2.000 e 5.000 dollari per le infrazioni successive.

Il movimento "Right to Repair" ha preso piede negli Stati Uniti con l'approvazione di una legge simile da parte di New York. Tuttavia, l'impatto di queste leggi è stato contestato dai lobbisti che rappresentano colossi tecnologici come Apple, Google e Samsung, che hanno cercato di diluirne gli effetti.

Il cambiamento di politica di Apple è accompagnato dall'iniziativa "Self Service Repair". Questo programma fornisce ai consumatori l'accesso agli strumenti, ai pezzi di ricambio e alla documentazione necessari per effettuare da soli le riparazioni. Inizialmente lanciato negli Stati Uniti, il programma si è esteso a diversi Paesi europei, tra cui Italia, Belgio, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito. Inoltre, Apple ha ripensato la riparabilità dei suoi dispositivi. Per esempio, l'iPhone 14 vanta una cornice ridisegnata che consente una più facile sostituzione del vetro posteriore, riducendo così il costo della riparazione del vetro incrinato ed evitando la necessità di sostituire l'intero dispositivo.