Cellulari e tumori al cervello, mancano le prove

Un gruppo di ricercatori pubblica l'ennesimo studio che cerca di fare luce sulla presunta pericolosità dell'uso dei cellulari. La conclusione momentanea è che non ci sono dati che provino che chiamare è dannoso per la salute.

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a cura di Manolo De Agostini

Un nuovo studio riporta in auge il tema della pericolosità dei telefoni cellulari per la salute. Un comitato di ricercatori di Regno Unito, Australia, Stati Uniti e Svezia ha concluso che "non ci sono prove convincenti che colleghi l'uso dei telefoni al cancro". "È stata riscontrata la mancanza di meccanismi biologici stabiliti per i quali i segnali radio dei telefoni cellulari potrebbero innescare lo sviluppo di tumori al cervello come il glioma e meningioma".

Continua quindi l'assenza di chiarezza sul tema, con troppi "se" e "ma" e nessun dato concreto. La telefonia cellulare è nata commercialmente 30 anni fa e negli ultimi 15 anni si è verificato un vero e proprio boom, tanto che oggi tutti abbiamo un telefono, se non più di uno.

"Anche se rimane qualche incertezza, crescono sempre di più le prove contrarie all'ipotesi che i telefoni cellulari possano causare tumori al cervello negli adulti", hanno scritto gli esperti sul giornale Environmental Health Perspectives.

A far specie, come al solito, sono le posizioni apparentemente differenti tra i diversi studi. Solo un mese fa l'Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) dell'OMS dichiarava che "le radiofrequenze generate dalla telefonia mobile potrebbero causare il cancro", senza però mettere la parola fine alle ricerche in merito. Oggi una "conclusione" opposta.

Anthony Swerdlow dell'Institute of Cancer Research del Regno Unito e presidente della Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti, afferma che le due posizioni non sono necessariamente in contraddizione. Il ricercatore, che ha partecipato allo studio, ritiene che lo IARC avesse bisogno d'inserire i telefoni cellulari all'interno di una determinata categoria di rischio, in base a un sistema di classificazione prestabilito.

Swerdlow e i suoi colleghi hanno analizzato i risultati di diverse ricerche e oltre ad aver rilevato problemi metodologici nelle rilevazioni dei dati (che comunque rimangono pochi visto la portata del problema), non hanno riscontrato indicazioni di un incremento dei tumori al cervello.

Secondo Swerdlow la situazione dovrebbe diventare più chiara nei prossimi anni. "Tuttavia anche considerati i limiti delle prove, questo report evidenzia che ogni rischio sembra essere troppo piccolo per essere rilevato, persino nella massa di persone che ora usa i telefoni mobile", ha dichiarato il professor David Spiegelhalter dell'Università di Cambridge, che non è stato coinvolto nello studio.

Secondo molti esperti, anche se fosse provata la pericolosità dei telefoni cellulari, difficilmente le persone smetteranno di usarli poiché sono una parte sempre più essenziale delle nostre vite. Per altri, infine, difficilmente si arriverà a una tesi condivisa sul tema: si tratta di un mercato da centinaia di miliardi di dollari che non vuole ricevere pubblicità negativa, anche nel caso in cui la meritasse. 

Proprio per questo numerosi studi sono "finanziati" da aziende di telefonia mobile, destando più di qualche sospetto sulla loro validità. Un po' come l'industria del tabacco, che ha sempre avversato gli studi sulla pericolosità del fumo, come illustrato in modo sublime da Aaron Eckhart nel consigliatissimo film Thank You for Smoking.