Il Presidente USA non può scegliere quale smartphone utilizzare, il team dedicato alla sua sicurezza se ne occupa, ma può decisamente scegliere la propria immagine di sfondo.
Quando nel 2009 Barack Obama entrò alla Casa Bianca, il suo amore per i dispositivi BlackBerry era già noto. L'allora presidente utilizzava un BlackBerry 8830 World Edition equipaggiato con software speciale, frutto di un accordo con la NSA che gli consentiva di impiegare il dispositivo per comunicazioni personali. Per le comunicazioni sicure, invece, Obama portava con sé un Selectra Edge basato sul Palm Treo 750, dotato di sistema operativo Windows Mobile.
Con il passare del tempo, tuttavia, Obama sembrava annoiarsi della piattaforma BlackBerry. Un elemento di pressione potrebbe essere stato rappresentato dalle sue figlie, entrambe utilizzatrici di iPhone. Nonostante avesse ricevuto in regalo un iPad 2 direttamente da Steve Jobs nel 2011, due anni dopo Obama confessò a un gruppo di ragazzi durante un summit alla Casa Bianca che non gli era permesso possedere un iPhone "per ragioni di sicurezza" (a differenza vostra che potete acquistare iPhone 16 su Amazon a prezzo vantaggioso).
L'arrivo di Donald Trump alla presidenza nel 2016 ha segnato un cambiamento radicale nell'uso degli smartphone presidenziali. Trump ha trasformato lo smartphone in uno strumento di comunicazione diretta con il pubblico attraverso Twitter (ora "X").
La sua strategia comunicativa si basava sull'utilizzo di due iPhone differenti: uno dedicato esclusivamente ai tweet personali, l'altro configurato solo per effettuare e ricevere chiamate. Secondo quanto riportato, i suoi smartphone mantenevano microfono e fotocamera non protetti.
Va sottolineato che le esigenze di comunicazione del presidente sono gestite dalla White House Communications Agency (WHCA). Di conseguenza, qualsiasi aumento di prezzo basato su tariffe imposte ai futuri modelli di iPhone non richiederebbe al Presidente USA di pagare personalmente di più per un nuovo dispositivo.
Dopo la sconfitta elettorale del 2020 e il ritorno alla Casa Bianca nel 2024, Trump continua ad affidarsi all'iPhone. Una recente fotografia ha catturato la schermata di blocco del suo dispositivo, rivelando un dettaglio particolare: un'immagine di sé stesso con espressione severa mentre punta il dito verso chi sta utilizzando il telefono.
Le reazioni a questa scelta personale sono state, prevedibilmente, polarizzate. I sostenitori vi hanno letto l'immagine di un presidente forte, pronto a difendere gli interessi nazionali. I critici, invece, l'hanno interpretata come "una delle cose più narcisistiche e auto-assorbite che si siano mai viste... Non la sua famiglia, non i suoi figli, ma sé stesso". Quel che è certo è che l'immagine ha scatenato un forte dibattito sui social media.
A lato di questa notizia, emergono spontanee alcune curiosità: cosa pensa il Presidente USA di Apple Intelligence? L'ha già utilizzata? E se Google iniziasse a produrre i suoi Pixel negli Stati Uniti, Trump abbandonerebbe il suo iPhone per un dispositivo Google? Domande che potrebbero sembrare marginali, ma che si intrecciano con temi di politica economica, sicurezza nazionale e diplomazia tecnologica.
La storia degli smartphone presidenziali riflette non solo l'evoluzione tecnologica degli ultimi quindici anni, ma anche i cambiamenti nel modo in cui i leader comunicano e si presentano al pubblico. Dal BlackBerry di Obama all'iPhone personalizzato di Trump, questi dispositivi sono diventati estensioni digitali della personalità presidenziale, oggetti carichi di significato politico e simbolico che vanno ben oltre la loro funzione primaria.
Allo stesso modo, è interessante scoprire quale smartphone viene utilizzato da figure di spicco del mondo della tecnologia che hanno più libertà di scelta. Per esempio, probabilmente non indovinerete quale smartphone ha in tasca Bill Gates