Flash bandito da iOS, l'UE vuole fare chiarezza

Dopo la FTC statunitense, anche l'Unione Europea vuole vederci chiaro sulla decisione di Apple di escludere Flash dall'ambiente operativo iOS. Adobe pensa si tratti di una manovra anticoncorrenziale, ma le motivazioni di Apple - ufficialmente - sono ben altre.

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a cura di Manolo De Agostini

L'Unione Europea ha aperto le indagini sulla decisione di Apple di escludere Flash dai propri dispositivi mobile (iPhone, iPad, iPod Touch) e impedire l'uso degli strumenti di sviluppo creati di Adobe. L'azione dell'UE segue quella della Federal Trade Commission statunitense (Apple indagata dall'Antitrust per l'iPhone, è ufficiale) avviata lo scorso giugno.

L'Unione Europea e la FTC collaboreranno per chiarire se la decisione di Apple di non permettere l'uso di Flash sulla piattaforma mobile iOS sia dannosa per lo spirito competitivo di tutto il settore. In poche parole, Apple sta abusando della propria posizione, che se non dominante, è sempre più importante? Questo è quanto crede Adobe.

Lo scorso aprile Steve Jobs in persona, amministratore delegato e fondatore di Apple, aveva spiegato i motivi per cui non intendeva supportare Flash (Steve Jobs ha spiegato perché disdegna Flash). Secondo l'iCEO il formato di Adobe è insicuro, pesante e incide in maniera marcata sull'autonomia dei dispositivi. Inoltre si tratta di una tecnologia chiusa, sulla quale solo Adobe ha il controllo.

L'indagine congiunta dovrebbe durare altri quattro o sei mesi, in seguito ai quali sapremo se la scelta di Apple è legittima oppure no.