Galaxy Tab posticipato in Australia, strike per Apple

Apple si accorda con Samsung in Australia: il Galaxy Tab 10.1 potrà essere messo in vendita anche se ha violato due brevetti, ma solo dopo il 30 settembre. Il vero obiettivo di Apple sembra essere una vittoria schiacciante in California, dove il processo andrà in scena nel luglio 2012.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Samsung potrà mettere in vendita il nuovo Galaxy Tab 10.1 in Australia, ma solo dopo il 30 settembre. Questi sono i termini dell'accordo chiuso a Sydney fra l'azienda coreana e Apple, alla quale è stata riconosciuta la violazione di due dei brevetti in causa. Stando a quanto dichiarato dal legale di Apple, infatti, "il nuovo modello [10.1] ha, almeno rispetto alla versione americana, alcune funzionalità ridotte che cambiano la richiesta dei provvedimenti da adottare".

Il Galaxy Tab 10.1 sarà in vendita in Australia solo dopo il 30 settembre

Fra i brevetti che sarebbero stati violati da Samsung rientra anche quello relativo al touchscreen che è stato respinto nella causa olandese (Il blocco dei Galaxy? Per Apple una vittoria di Pirro).

Stando a quanto appreso, in prima battuta gli avvocati di Samsung avevano rifiutato la proposta di un "semplice" ritardo nell'annuncio, nella pubblicizzazione e nella commercializzazione del tablet, ma secondo il giudice mettere in commercio comunque il Galaxy Tab 10.1 sarebbe stata un'idea poco saggia, considerato che Apple stava vincendo la causa e che una sentenza effettiva l'avrebbe obbligata a ritirare il tablet dagli scaffali. Di fronte alla paura della sentenza, i dirigenti dell'azienda coreana alla fine hanno deciso di accettare l'accordo e hanno approvato il posticipo.

In questo modo, oltretutto, Samsung evita di avere al suo attivo una condanna che, insieme a quella tedesca, potrebbe penalizzarla in una delle altre cause in corso. Al momento, infatti, l'unica sentenza sfavorevole a Samsung, che ha bloccato le vendite del Galaxy Tab 10.1, è quella tedesca (Galaxy Tab: stop in Germania, Apple gioca sporco).

Dato per assunto che una sentenza non ha alcun valore in Paesi stranieri, è comunque un dato di fatto che l'esito di vicende legali così celebri possa avere un effetto psicologico sui giudici di altri Stati.

Il processo Apple contro Samsung in California si terrà a luglio 2012

Con un'altra chiave di lettura, l'atteggiamento benevolo di Apple nei confronti dell'avversario coreano in Australia svela in realtà quella che potrebbe essere la demoniaca intenzione della Mela: aprirsi la strada al vero obiettivo, ossia quello di riportare una vittoria decisiva negli Stati Uniti. L'Australia ha un giro di business minore e la fetta di mercato che sia Apple sia Samsung intendono tenersi stretta è quella statunitense.

Nel paese a stelle e strisce, se Apple otterrà un'ingiunzione preliminare potrà mettere fuori gioco l'avversario più pericoloso. Al contrario, se Apple dovesse perdere anche in California, com'è già in buona sostanza successo in Olanda, Samsung continuerà a perseguire, probabilmente con successo, la sua strategia a lungo termine.

Il problema di Samsung al momento sembra quindi quello di riuscire a respingere tutti gli attacchi che Apple ha sferrato, mettendo in piedi contemporaneamente 19 cause legali in 9 Paesi sparsi su 4 continenti. Per questo motivo il fattore tempo - inizio e durata dei procedimenti legali - è di fondamentale importanza per Apple, che è rimasta fortemente delusa dalla decisione del giudice che presiederà al processo in California.

La data stabilita per il dibattimento è stata, infatti, fissata con un'ordinanza per il 30 luglio 2012. Apple aveva spinto affinché il processo avesse luogo nel febbraio 2012, mentre Samsung aveva chiesto un posticipo fino a marzo 2013 per avere più tempo per preparare la difesa (e magari usare in aula le prove delle altre cause vinte o chiuse senza condanne).

Come fa notare Foss Patent, la complessità delle cause per violazioni di brevetti come quella che coinvolge Samsung e Apple richiede in media, in California, indagini di 23 mesi prima di arrivare al processo in quanto il giudice deve raccogliere tutta la documentazione di cui necessita. Il termine di 15 mesi e mezzo sembrerebbe più favorevole ad Apple che a Samsung.

L'azienda coreana, inoltre, potrebbe avere dei nuovi grattacapi: sembra che alcuni degli avvocati dello studio associato Bridges & Mavrakakis che rappresenta Apple abbiano di recente avuto a che fare nel sostenere le posizioni di Samsung (probabilmente hanno cambiato posto di lavoro), quindi potrebbero avere appreso dettagli e informazioni riservate che potrebbero usare nel processo californiano a suo sfavore.

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Intanto Apple sta preparando decine di ingiunzioni che potrebbero ostacolare una difesa efficace e completa entro la data del procedimento, che sembra essere destinato a dover prendere in analisi 43 diverse rivendicazioni inerenti almeno 12 brevetti.

A questo punto non resta che capire quale ruolo giocheranno i 17mila brevetti di Motorola che Google ha acquisito con l'azienda a ferragosto (Google acquista Motorola, la nuova alba di Android): possibile che Mountain View abbia speso 12,5 miliardi di dollari per dover comunque arrancare - anche seppur indirettamente - in tribunale contro Apple? 

Secondo alcuni esperti nel vasto portfolio di proprietà intellettuali di Motorola Mobility ci sarebbero 18 brevetti chiave per la salvaguardia dell'OS mobile. Tra questi tecnologie che riguardano touchscreen, 3G, localizzazione e invio/ricezione di email. Non resta che vedere se serviranno a frenare Apple.