Apple ha aggiunto l'iPhone XS alla sua lista di prodotti "vintage", segnando un punto di svolta per i possessori di questo iconico modello. Lanciato nel settembre del 2018, il dispositivo si unisce ora ai suoi fratelli, l'iPhone X e l'iPhone XS Max, completando l'inserimento dell'intera serie "X" in questa particolare categoria. Ma cosa significa concretamente per chi ancora utilizza quotidianamente questo smartphone? La risposta è semplice e, per certi versi, preoccupante: le riparazioni diventano un'incognita e il supporto software è ormai agli sgoccioli.
Secondo la politica ufficiale di Apple, un prodotto viene classificato come "vintage" una volta trascorsi cinque anni dalla fine della sua commercializzazione ufficiale. L'iPhone XS, pur essendo stato tolto dal listino principale di Apple già nel 2019 con l'arrivo della serie iPhone 11, è rimasto disponibile per un periodo più lungo attraverso rivenditori di terze parti, motivo per cui entra solo ora in questa fase del suo ciclo di vita.
Per i possessori di un iPhone XS, questo cambiamento ha implicazioni dirette e tangibili. Se il dispositivo dovesse subire un danno, la riparazione non è più un'operazione garantita. Gli Apple Store e i centri di assistenza autorizzati potranno ancora tentare di sistemare lo smartphone, ma a una condizione fondamentale: la disponibilità dei pezzi di ricambio necessari. Se il componente richiesto non è più in magazzino, l'utente si troverà di fronte a un bivio: tenersi il dispositivo rotto o, più probabilmente, essere costretto a un upgrade forzato. In sostanza, la possibilità di una riparazione si trasforma in una vera e propria lotteria.
Il destino dell'iPhone XS è segnato: tra due anni, passerà dalla categoria "vintage" a quella "obsoleto". A quel punto, il supporto da parte di Apple cesserà completamente. Nessuna riparazione, neanche a pagamento e con pezzi disponibili, e nessun aggiornamento software, neppure per le criticità di sicurezza più gravi. Un esempio lampante di questo processo è l'iPad di quinta generazione, che proprio in questi giorni ha compiuto il passaggio definitivo alla lista dei prodotti obsoleti, concludendo ogni tipo di servizio hardware ufficiale.
Sul fronte del software, la situazione non è più rosea. I dispositivi vintage non ricevono più gli aggiornamenti regolari del sistema operativo iOS. Apple si riserva la possibilità di rilasciare patch di sicurezza straordinarie solo in caso di vulnerabilità estremamente critiche, ma si tratta di eventi rari. Gli utenti, quindi, non beneficeranno delle nuove funzionalità e delle ottimizzazioni introdotte con le versioni più recenti di iOS, rimanendo esposti a potenziali rischi di sicurezza non più corretti.
Questa politica, sebbene possa apparire severa, si inserisce in un contesto in cui Apple ha storicamente offerto uno dei supporti a lungo termine più solidi del settore. Garantire un ciclo di vita di circa sette anni (cinque per lo status di vintage e altri due prima dell'obsolescenza) per l'hardware e, in una certa misura, per il software è una performance che pochi concorrenti sono riusciti a eguagliare fino a tempi recenti.
È interessante notare come il mercato si stia muovendo proprio in questa direzione. Samsung, con la sua serie Galaxy S24 lanciata a inizio 2024, ha introdotto una politica di sette anni di aggiornamenti del sistema operativo e di patch di sicurezza. Una mossa simile è stata fatta da Google con la serie Pixel 8, presentata a fine 2023, promettendo anch'essa sette anni di update e di disponibilità dei ricambi. Questa nuova tendenza del settore sottolinea l'importanza crescente della longevità dei dispositivi, un fattore sempre più considerato dai consumatori al momento dell'acquisto. Se un produttore garantisce un supporto software così esteso, è lecito aspettarsi che anche la componente hardware possa essere mantenuta in vita per lo stesso arco di tempo.
Per i possessori di iPhone XS, tuttavia, il dado è tratto. L'ingresso nella lista vintage è un chiaro monito: il vostro fidato smartphone sta per intraprendere il viale del tramonto. Godetevelo finché dura, ma siate consapevoli che il prossimo guasto potrebbe essere l'ultimo e definitivo.