Iliad, spot bloccato per pubblicità ingannevole | Aggiornato: l'azienda risponde

Iliad, lo spot diffuso a settembre è stato bloccato per pubblicità ingannevole. L'Iap interviene dopo la richiesta presentata da Wind Tre S.p.a.

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a cura di Rossella Pastore

Aggiornamento del 05/11/2021 alle ore 11:40 - Iliad ha voluto dire la sua riguardo alla decisione dell'IAP, ribadendo la correttezza del proprio operato:

“IAP ha respinto due diverse contestazioni riguardo la presunta denigratorietà del nuovo spot iliad, risultato legittimo, e l’operatore ha accolto con stupore l’unica contestazione non respinta da IAP, di cui non si conoscono ancora le motivazioni, che riguarda il rapporto tra il dato di soddisfazione IPSOS e la nota metodologica inserita nello spot. Il dato in questione, risulta comunque molto chiaro e tutte le informazioni che lo riguardano sono pubbliche e disponibili da sempre online QUI.


"Perché raccontarci storie? Con il 96% di utenti soddisfatti e un'offerta a 7 euro e 99 basta la verità!". Questa la frase incriminata dello spot di Iliad che ha comportato la sua rimozione da tv, digital, social e punti vendita in data di oggi, 28 ottobre.

Lo spot era stato diffuso il 15 settembre scorso come parte della campagna "Perché raccontarci storie?" firmata TbwaItalia e pianificata da Phd, e oggi viene ufficialmente rimosso perché giudicato "ingannevole" da parte dell'IAP (Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria).

La pronuncia 43/2021 è disponibile sul sito dell'ente: la frase-slogan, leggiamo, entra in contrasto con l'articolo 2 del Codice di Autodisciplina relativo alla pubblicità ingannevole:

"La comunicazione commerciale deve evitare ogni dichiarazione o rappresentazione che sia tale da indurre in errore i consumatori, anche per mezzo di omissioni, ambiguità o esagerazioni non palesemente iperboliche, specie per quanto riguarda le caratteristiche e gli effetti del prodotto, il prezzo, la gratuità, le condizioni di vendita, la diffusione, l'identità delle persone rappresentate, i premi o riconoscimenti.

Nel valutare l'ingannevolezza della comunicazione commerciale si assume come parametro il consumatore medio del gruppo di riferimento".

L'IAP si è espresso sulla vicenda a seguito della richiesta di un concorrente diretto, Wind Tre S.p.a. Già una volta, in passato, una pubblicità analoga era stata bloccata poiché non conforme al codice IAP.

In generale, la linea dell'Istituto è quella di garantire il più possibile la veridicità delle affermazioni che le aziende fanno sulla soddisfazione dei propri clienti, soprattutto perché i dati su cui poggiano vengono spesso estrapolati da indagini di mercato effettuate a campione e pertanto non rappresentative della totalità degli utenti.

Nel caso specifico, il dato del 96% era emerso da un'indagine Ipsos condotta dal 9 al 12 agosto 2021 con metodo Cawi su un campione di 3 mila clienti di operatori di telefonia mobile. In quell'occasione, il 96,2% dei clienti Iliad aveva dichiarato di ritenersi "soddisfatto" o "molto soddisfatto" dell'offerta e dei servizi erogati dal proprio operatore.

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