Kepler Mobile ci permetterà di giocare a Battlefield 3 su tablet e smartphone. Durante un incontro con gli investitori l'amministratore delegato di Nvidia, Jen-Hsun Huang, ha offerto un assaggio della potenza grafica dei futuri system on chip mobile alle prese con il famoso titolo DirectX 11. In questo caso il boss della casa di Santa Clara ha mostrato quello che è in grado di fare Kepler Mobile, un chip che, in base alla roadmap mostrata recentemente, dovrebbe trovare spazio nel system on chip Logan, ovvero Tegra 5.
Huang ha dichiarato che Nvidia ha fatto un enorme investimento per portare l'architettura cardine delle attuali schede video in ambito mobile. "Vogliamo avere anni di vantaggio rispetto alla concorrenza. Ne è valso il sacrificio", ha affermato Huang. D'altronde non si tratta di solo di prendere un'architettura desktop, limitarne la potenza e inserirla su un system on chip. C'è dietro un enorme lavoro di ottimizzazione, perché in ambito mobile la potenza è sì importante, ma lo è ancora di più l'autonomia. È per questo che c'è ancora così tanta differenza tra i due mondi.
Gli ingegneri di Nvidia sono riusciti a concentrare in consumi di poche centinaia di milliwatt una potenza senza precedenti, in grado di gestire grafica DirectX 11 e avanzati effetti di luce e ombre. Huang ha affermato che l'azienda ha preso la decisione strategica di ritardare altri progetti in modo da lavorare con più rapidità e attenzione su Kepler Mobile.
Inutile dire che ce ne siamo accorti, visto che tutt'oggi non abbiamo notizie su quando arriverà la prossima gamma di schede video desktop GeForce. L'azienda ha tuttavia fatto la sua scelta: dal non partecipare alla gara per le console next-gen alla creazione di una console portatile basata su hardware mobile. Nvidia scommette tutto sui dispositivi portatili, prestando un po' il fianco laddove era regina incontrastata. Scelta lungimirante o passo falso? Per come stanno andando oggi le cose, la strada ci sembra quella giusta, ma il futuro non offre certezze, quindi non resta che attendere qualche anno per fare il punto della situazione.