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Pro
- Performance superlative
- Comparto fotografico al limite dell'imbattibile
- Batteria eccellente
- Design solido ed elegante
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Contro
- I video in condizioni di scarsissima luminosità non convincono
- Lato software ci sono alcune sbavature
- Leggermente sbilanciato nella parte superiore
Il verdetto di Tom's Hardware
Informazioni sul prodotto
Oramai ho imparato che, quasi, tutti gli smartphone provenienti da aziende cinesi, devono provare a sorprendermi con delle specifiche tecniche "estreme" o con delle caratteristiche uniche. Non importa se sono scocche che cambiano colore, schermi aggiuntivi, fotocamere con risoluzioni incredibili o schede tecniche da capogiro, ognuno di essi cerca sempre di stupire per prevalere nella fascia di prezzo di riferimento.
Nel caso dell'Oppo Find X9 Pro, però, i punti forti sono molteplici e tutti pensati per stupire i consumatori giocando sulla concretezza e lasciando da parte tutti quei fronzoli che, in tutta onestà, tendono a sorprendere nei primi giorni spesi insieme a un device, per poi venire presto dimenticati.
Laddove il design si allinea al trend di questo sempre più affollato 2025, puntando sull'eleganza e su delle linee minimali, sotto la scocca mi sono trovato di fronte a uno dei top di gamma con meno punti deboli di quest'anno.
La batteria, letteralmente, eterna, il comparto fotografico da "primo della classe" e le performance incredibili, saranno sicuramente i selling point che lo consacreranno fra i consumatori, ma quello che mi ha davvero sorpreso è che ogni aspetto del "nuovo arrivato" di casa Oppo è dannatamente convincente, riuscendo costantemente a stupirmi anche dopo diversi giorni spesi insieme a lui.
Il motivo è molto semplice, si tratta di uno smartphone ben progettato con un software poco invasivo ma aperto alla personalizzazione più esasperata, una fotocamera superba, prestazioni eccezionali, un display super-luminoso da 3.600 nit e un'incredibile durata della batteria. Tutti aspewtti che, a fine giornata, ti fanno chiedere semplicemente una cosa: "cos'altro mi serve?"
Specifiche senza compromessi
Oppo Find X9 Pro è, senza mezzi termini, un mostro in termini di specifiche, e la sua scheda tecnica lo dimostra:
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Sistema Operativo: Android 16 (ColorOS 16)
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Dimensioni: 161.26 x 76.46 x 8.25 mm
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Peso: 224 grammi
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SIM: Nano, Dual stand-by
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Dispplay: 6.78", LTPO AMOLED, 1272 x 2772 pixel, 450 ppi, 120 Hz
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Chipset: MediaTek Dimensity 9500
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Processore: 1x 4.21 GHz C1-Ultra + 3x 3.5 GHz C1-Premium + 4x 2.7 GHz C1-Pro
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GPU: Mali G1-Ultra
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RAM: 16 GB
- Fotocamera Posteriore: Tripla (50 Mp + 200 Mp + 50 Mp), 1/1.28" + 1/1.56" + 1/2.76",F 1.5 + F 2.1 + F 2
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Stabilizzazione: Ottica
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Angolo Max (Ultra-Wide): 120°
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Zoom Ottico: 3x
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Flash: LED
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Fotocamera Frontale (Selfie): 50 Mp, F 2
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Registrazione Video (Posteriore): 4K (2160p)
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Video FPS Max: 120 fps
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Slow Motion: 480 fps
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Wi-Fi: 802.11 a/b/g/n/ac/6/7 (Wi-Fi Direct, Hotspot)
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Bluetooth: 6.0 con A2DP/LE/aptX HD/LHDC 5
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USB: Type-C 3.2 (USB OTG)
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GPS: A-GPS/GLONASS/BeiDou/Galileo/QZSS/NavIC/GNSS
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Rete Mobile: Gsm Quad Band, 5G (Si-Ca)
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Batteria: 7500 mAh
Insomma, una scheda tecnica che lascia ben poche aperture a punti deboli e che viene adornata da uno smartphone sapientemente progettato in termini di design. Superfici piatte, angoli curvi, un telaio in alluminio morbido al tatto e che non affonda mai nella parte carnosa del palmo della mano.
Gorilla Glass, del quale purtroppo Oppo non ha specificato quale variante nello specifico, a proteggere fronte e retro dello smartphone, con il vetro posteriore abbellito da una elegante finitura opaca, simile al raso, che nella variante bianca provata in questi giorni, restituisce un effetto brinato molto piacevole.
Il grip è quasi sempre buono, raramente si percepisce il Find X9 Pro come un device "scivoloso", mentre il peso di oltre 200 grammi restituisce una "robustezza" generale molto convincente. Un piccolo appunto, però, va fatto al bilanciamento generale del dispositivo, che in virtù del nuovo comparto fotografico, tende a risultare più pesante nella parte superiore e quinid leggermente meno confortevole di altri modelli quando lo si usa con una sola mano.
Proprio in merito al modulo fotografico, è cambiato molto rispetto all'Oppo Find X8 Pro. Oppo ha abbandonato l'isola circolare a favore di un modulo fotografico quadrato, decentrato e che ricorda, fin troppo, tantissimi modelli di smartphone che hanno visto la luce negli ultimi mesi. Elegante? Indubbiamente si, ma allo stesso tempo tende a risultare più anonimo rispetto al passato.
Lo Chef Kiss dell'Oppo Find X9 Pro risiede in una coppia di pulsanti che, per quanto poco originali, si sono rivelati dannatamente utili nell'uso quotidiano. Si tratta di uno Snap Key (la risposta di Oppo all'action button già visto negli iPhone) e un Camera Button, completamente configurabile, che pecca solo in un posizionamento eccessivamente centrale e quindi lontano da dove poggerebbe il dito naturalmente quando si tiene orizzontalmente lo smartphone per fare uno scatto.
In termini di dimensioni, infine l'Oppo Find X9 Pro non è affatto un telefono compatto. Per offrirvi un paragone rapido, posso dirvi che è leggermente più corto, e più stretto di un Galaxy S25 Ultra, pur essendo solamente 0,1 mm più spesso. Tenerlo in mano restituisce molto le sensazioni offerte da un iPhone: la forma, la dimensione e il peso sono molto familiari a chiunque possieda, o abbia posseduto, un Pro Max abbastanza recente, e penso che sia una somiglianza che Oppo ha attivamente cercato.
Dal punto di vista della resistenza, lo smartphone è tra i pochi dispositivi provenienti dalla Cina ad essere classificato IP69. Un gradino sopra l'ormai canonico IP68, presente nella maggior parte dei top di gamma, e che assicura che il device possa scontrarsi con getti d'acqua ad alta pressione da qualsiasi angolazione e sopravvivere per raccontarcelo.
Giusto per completezza, dentro la scatola troverete l'Oppo Find X9 Pro insieme a un cavo USB-C, l'ago per l'espulsione della SIM, e alcuni opuscoli e manuali. Niente più caricabatterie e nessuna custodia. Dispiace per queste scelte ma, purtroppo, sono perfettamente allineate a questo periodo storico.
Un display luminosissimo
Sulla parte anteriore dell'Oppo Find X9 Pro, svetta orgoglioso un OLED da 6,8 pollici. Uno schermo da top di gamma abbastanza standard, con una frequenza di aggiornamento fino a 120 Hz, supporto HDR, una risoluzione discretamente alta, ma con una luminosità di picco davvero impressionante, pari a 3.600 nit.
Quest'ultima è probabilmente il più grande punto di forza qui, poiché non si tratta solo di "chiacchiere da marketing", ma di un dato confnutabile. È bastato, difatti, compiere un breve test per notare che lo smartphone può raggiungere (seppur per pochi secondi) i 3.572 nit di luminosità di picco. Insomma, un risultato decisamente sorprendente.
La luminosità minima è nella media. Si parla di 1,6 nit al minimo, perfetto per leggere in notturna senza venire accecati dal display. Per quanto riguarda, invece, la calibrazione del colore, di fabbrica tende verso il lato più freddo dello spettro, ma ci sono alcune ozpioni per "scaldare" un pochino la situazione. Si parla comunque di un' ottima resa cromatica che difficilmente farà storcere il naso a chi consuma avidamente contenuti video più volte al giorno.
Lo smartphone ha anche una serie di funzioni per non affaticare la vista, le quali filtrano intelligentemente i colori più freddi; inoltre è presente una "modalità adattiva" che usa la fotocamera per misurare l'illuminazione ambientale e regolare intelligentemente i colori.
Sebbene manchi di un rivestimento antiriflesso, e questa è una nota negativa, l'Oppo Find X9 Pro risulta perfettamente leggibile anche sotto la luce del sole diretta, ma purtroppo, tende a mostrare fin troppi riflessi quando gli si puntano contro delle luci artificiali. Niente di tracscendentale o di eccessivamente fastidioso, ma si poteva fare qualcosina di più.
Infine, l'Oppo Find X9 Pro, ha un lettore di impronte digitali a ultrasuoni incorporato direttamente nel display, con un'area di rilevamento abbastanza grande, e che risulta sempre veloce e preciso. Purtroppo è presente anche lo sblocco facciale che, per quanto funzionale, non viene considerato sicuro da Android che quindi ne impedisce l'utilizzo con Google Wallet e con le app bancarie.
Un pacchetto fotocamera eccezionale!
Il punto forte dell'Oppo Find X9 Pro è indubbimaente il nuovo comparto fotografico, capace di restituire dei risultati davvero eccezionali in molteplici scenari d'utilizzo.
Denominato Hasselblad Master Camera System, il modulo fotografico rappresenta un vero e proprio salto tecnologico in ambito mobile, grazie a una serie di innovazioni di assoluto rilievo. Il teleobiettivo Hasselblad da 200MP, che utilizza il sensore Samsung S5KHP5 da 1/1.56” abbinato a un’ottica periscopica da 70mm con apertura f/2.1 e stabilizzazione ottica (OIS), è il doppio più grande rispetto alla generazione precedente, ottenendo così una capacità di raccolta luce notevolmente migliorata.
Frutto di una co-progettazione accurata con Hasselblad, questo modulo offre non solo immagini eccezionalmente dettagliate, ma anche una chiarezza ottica garantita da una lente in vetro di grado aerospaziale e da un innovativo sistema di messa a fuoco flottante, che permette scatti macro da appena 10 centimetri. In abbinamento, la modalità ad Alta Risoluzione consente di sfruttare appieno i 200MP per fotografie equivalenti a una risoluzione 16K (ideale in condizioni di ottima luce); la qualità resta elevata anche a zoom spinti grazie a un crop diretto a 6x da 50MP, uno zoom lossless fino a 13.2x tramite fotografia computazionale avanzata, e uno zoom massimo digitale che arriva a 120x con l’algoritmo Super Resolution di OPPO.
La fotocamera principale Ultra XDR si affida a un sensore personalizzato Sony LYT-828 da 50MP (1/1.28”), apertura f/1.5 e OIS, capace di raccogliere il 30% di luce in più rispetto alla generazione passata, caratteristica che si traduce in immagini più luminose e nitide anche in scarse condizioni di illuminazione. Grazie alla funzionalità Real-Time Triple Exposure, questo sensore combina in tempo reale tre esposizioni diverse, raggiungendo una gamma dinamica di ben 17 stop: addirittura superiore rispetto a molti sensori da 1 pollice.
Un elemento inedito, è la True Color Camera, un sensore spettrale a 9 canali (focale da 21mm, f/2.4) che analizza cromaticamente la scena con 2 milioni di pixel spettrali suddivisi su una griglia 6x8, restituendo una valutazione accurata delle dominanti di colore in aree differenti dell’immagine. Questi dati vengono poi integrati con il resto del sistema fotografico, migliorando la fedeltà cromatica anche in situazioni critiche quali illuminazione mista o neon.
Sul fronte dei moduli secondari troviamo una ultra-grandangolare Samsung 5KJN5 da 50MP (1/2.75”) con lente da 15mm e autofocus, e una frontale sempre da 50MP (1/2.75”, 21mm, f/2.0, AF), entrambe capaci di garantire alta qualità e versatilità in termini di angolo di campo e resa dettagli.
L’intero hardware fotografico è sostenuto dal motore software LUMO Image Engine, sviluppato da OPPO. Questo sistema integra tecnologie come AI Denoise & AI Demosaic per ridurre il rumore e migliorare i dettagli, e l’HyperTone Engine che conserva l’integrità dell’immagine conservando toni naturali, evitando effetti troppo artificiali. Grazie al parallel computing, LUMO fa lavorare ISP, NPU, GPU e CPU simultaneamente sulla stessa immagine, riducendo del 50% il carico e i consumi della CPU.
Tra le funzioni avanzate introdotte da LUMO, spicca la possibilità di scattare sempre di default a 50MP (una "prima volta" per il settore) con tutte e tre le fotocamere posteriori. Quando necessario, il sistema adatta la risoluzione (abbassandola a 25MP o a 12MP) per ottimizzare il risultato finale in condizioni di scarsa luminosità o comunque in contesti più complessi.
Un'altra esclusiva sono le 4K Motion Photo, ovvero le prime “foto in movimento” a 4K al mondo su smartphone: permette di catturare istanti dinamici con risoluzione quadrupla rispetto ai clip video classici, con la possibilità di estrarre qualsiasi fotogramma come foto ultra-definite e di condividere direttamente Motion Photo (in modalità Loop) su piattaforme social come Instagram. Si tratta di una funzione molto "di nicchia" ma risulta comunque interessante per chi sfrutta molto i social.
Sul piano video, tutte le fotocamere, incluse la frontale e le tre posteriori, supportano la registrazione 4K a 60fps in Dolby Vision HDR. Le principali e il teleobiettivo arrivano fino a 4K 120fps sempre in Dolby Vision, senza perdita della stabilizzazione, mentre la modalità Pro Video consente riprese in LOG con profilo ACES per garantire un color grading professionale.
L’esperienza software curata da Hasselblad è rifinita nei minimi dettagli: con la Master Mode si possono regolare manualmente tutti i parametri e salvare file JPEG MAX o RAW MAX, mentre la XPAN Mode consente spettacolari scatti panoramici 65:24 con una risoluzione 8K. La Portrait Mode offre la selezione di qualunque lunghezza focale da 1x a 3.6x e, grazie al LUMO Image Engine e alla True Color Camera, produce un effetto bokeh cinematografico con separazione dei soggetti anche a livello di singoli capelli, rendendo naturali i toni della pelle anche in condizioni difficili (ad esempio in ritratti notturni con luci artificiali).
Infine, il nuovo effetto CCD e la simulazione della pellicola propongono sei stili ispirati alle fotocamere digitali e ai flash degli anni 2000, inclusi “Cold Flash” e “Warm Flash”, applicabili a foto, video, ritratti e Motion Photo per garantire ulteriore carattere agli scatti.
Rimane però da rispondere alla domanda principale: com'è la qualità dell'immagine? Bè, semplicemente eccellente. Ogni scatto fatto in "punta e scatta", senza scomodare tutte funzioni dedicate ai professionisti, risulta nitido e ricco di dettagli, con una grande gamma dinamica, colori fedeli alla realtà (ma sempre vividi) e nessun difetto in termini di esposizione.
Anche le prestazioni in condizioni di scarsa illuminazione sono eccezionali e scattare dopo il tramonto risulta davvero piacevole con un comparto fotografico di tale fattura. C'è davvero pochissimo da non apprezzare nel lavoro svolto da OPPO, forse giusto un'elaborazione dell'IA un filo troppo aggressiva negli scatti più complessi e un'interfaccia talmente ricca di funzioni da scovare in ogni dove, che potrebbe disorientare nei primi giorni di utilizzo.
Resta il fatto che il Find X9 Pro ha un comparto fotografico semplicemente grandioso e affidabilissimo, capace (dedicandogli il giusto tempo) di realizzare degli scatti sempre incredibilmente accurati.
Per farvi un esempio molto veloce di come tutto viene gestito in maniera corretta, le macro vengono realizzate con il teleobiettivo (come si dovrebbe fare da sempre) invece dell'ultra-grandangolare, su cui molti telefoni si poggiano oramai da anni. Quando si attivala modalità di scatto Macro dedicata, la fotocamera si imposta di default a 3X e gli scatti rimangono incredibilmente dettagliati fino a 6X (il massimo raggiungibile e 30X ma gli artifici si percepiscono fin troppo con lo zoom troppo elevato).
E già che vi ho citato lo zoom, la fotocamera da 200MP fa un lavoro superbo in tal senso, offrendo degli splendidi scatti fino a 10X, con dettagli accurati e scritte perfettamente leggibili. OPPO ha addirittura realizzato un kit aggiuntivo con teleobiettivo di cui, però, non posso raccontarvi nulla in quanto non ho ancora avuto modo di testarlo.
Per concludere, la camera frontale è ottima ma non fa gridare al miracolo come quelle posteriori, limitandosi a realizzare degli ottimi selfie in condizioni di media e buona luminosità, e il comparto video eccelle (eguagliando tranquillamente l'offerta dell'iPhone 17 Pro di Apple) anche lui in condizioni di buona luminosità, ma vacilla, come da tradizione, nelle situazioni in cui la luce è scarsa.
Piccola aggiunta molto interessante, la modalità AI Concert, di cui vi parlerò a fondo in un articolo dedicato, che permette di registrare video ai concerti non solo restituendo video con un'ottima risoluzione ma, soprattutto, andando a rielaborare il file audio associato al video, riequalizzandolo per garantire delle riprese semi professionali anche quando ci si trova in mezzo alla folla.
Oppo Find X9 Pro è un performer magnifico.
Dotato del MediaTek Dimensity 9500, l'ultimo chipset a 3nm dell'azienda, il telefono offre delle prestazioni incredibili ed eccelle anche in efficienza. Sono finiti i giorni in cui i processori MediaTek erano considerati di classe inferiore; le ultime offerte dell'azienda, difatti, non solo rivaleggiano con il meglio di Qualcomm e Apple, ma aiutano anche a garantire una durata della batteria eccezionale.
Sia nei test single-core, che in quelli multi-core, l'OPPO Find X9 Pro batte il Galaxy S25 Ultra in termini di forza bruta, cedendo il passo solo di fronte all'A19 Pro di Apple che rimane un mostro di potenza per quanto concerne in risultati in single-core.
È nella grafica che il MediaTek Dimensity 9500, però, brilla davvero. Il processore, difatti, offre prestazioni eccellenti con tutti i giochi più esosi di risorse, superando le proposte di Qualcomm e di Apple (in termini di FPS con dettagli grafici al massimo) e garantendo temperature contenute anche dopo decine di minuti di utilizzo intensivo.
L'unico reale momento in cui ho potuto dire che lo smartphone stava "scaldando un po' troppo" è in seguito ai vari test svolti con 3D Mark, dove effettivamente il processore era messo talmente tanto sotto pressione che nemmeno la rinnovata vapor chamber presente al suo interno si è rivelata sufficiente per garantire delle temperature impercettibili.
ColorOS 16
Non ci sono due modi di vederla. ColorOS 16, rilasciato in questi giorni da OPPO, è un omaggio spudorato a iOS e al Liquid Glass introdotto con iOS 26... e da utente Apple non vi nego che la cosa mi piace un bel po'.
Come già visto con numerose altre UI basate su Android 16, il tanto chiacchierato Liquid Glass di Apple pare aver fatto centro nelle aziende concorrenti, visto che a ruota ne stano riproponendo alcuni aspetti nelle loro varianti custom di Android.
Nel caso di OPPO però, il lavoro svolto non è una mera copia ma più una volontà di farlo "simile ma meglio". Se ogni singolo aspetto sembra richiamare questa, o quella, caratteristica di iOS 26, nel momento in cui la si utilizza la prima cosa che si pensa è "ma perché Apple non ci ha pensato?".
OPPO ha fatto funzionare tutto molto bene, rendendo l'interfaccia un mix senza soluzione di continuità di alcuni elementi di iOS e dei migliori pezzi di Android 16, offrendo qualcosa che va oltre alla somma di queste due parti.
Fra Smart Sidebar, le app in esecuzione in finestre flottanti, icone ridimensionabili in ogni modo, lock screen personalizzabile minuziosamente, poco bloatware (tutto removibile in pochi secondi dal primo avvio) e una serie di funzionalità AI poco invasive (e in certi casi anche molto utili) tutto funziona bene, non annoia, non soverchia per le troppe possibilità e riesce, per assurdo, a sorprendere ogni giorno con qualche piccola funzione di cui non si era a conoscenza e che si rivela, sorprendentemente, utile.
Sarebbe un peccato che per via si uno stile artistico "eccessivamente ispirato" alla concorrenza, si vada a ignorare tutto questo ben di Dio, perché OPPO è stata davvero in grado di realizzare un OS ricco di funzionalità e allo stesso tempo leggero, snello e riservato. Un OS che non ostenta ma che rimane sempre pronto a soddisfare questa o quella necessità quando serve.
L'unica sbavatura riscontrata è la solita tendenza di ColorOS a non gestire tempestivamente le notifiche delle app di messaggistica in background. Anche lavorando di fino con tutte le impostazioni di sistema, non sempre Telegram, Whatsapp e Instagram hanno notificato in tempo reale i messaggi in entrata.
Autonomia stellare
OPPO Find X9 Pro è uno smartphone da tre giorni in utilizzo moderato. Non lo dice l'azienda, non lo dicono le pubblicità... ve lo dico io che ho voluto accenderlo sabato mattina alle 08 e vedere dove sarebbe arrivato con un utilizzo modesto. Senza test stressanti, senza riprendere ore di video e senza passarci mezza giornata a guarda video in streaming, ma usandolo senza pensieri come un qualunque daily driver in un giorno di ferie, sono arrivato a lunedi sera alle 23:30 con ancora il 39% di autonomia. Serve davvero aggiungere altro?
OPPO ha introdotto un'enorme batteria al silicio-carbonio da 7.500 mAh che si abbina eccezionalmente bene con il chipset Dimensity 9500 andando a offrire una durata della batteria semplicemente eccezionale.
Ora, no prendete il mio esempio come una verità assoluta, ma sicuramente in un giorno di utilizzo estremo non arriverete a scaricare la batteria del Find X9 Pro, così come con un utilizzo intenso coprirete tranquillamente due giorni senza problemi di sorta.
Vi basti pensare che i primi giorni di test, dove la batteria stava ancora assestandosi e io l'ho messo maggiormente sotto pressione, sono arrivato a 10 ore di schermo acceso, con poco più del 50% di autonomia residua a fine giornata.
A mani basse è il miglior top di gamma, in termini di batteria, che ho testato da diverso tempo ed è tranquillamente un device che, se deciderete di acquistarlo, potrete usare, e abusare, senza problemi per tutto il giorno.
Ovviamente sono presenti la carica rapida a 80W e quella wireless a 50W ma, purtroppo, una batteria così capiente non permette caricamenti eccessivamente veloci. Ci vogliono, infatti, 80 minuti per caricare completamente il dispositivo con un SuperVOOC da 80W. Resta il fatto, però, che una carica da 30 minuti garantisce il 50% di autonomia, più che sufficiente per, quasi, un giorno di uso intenso.
Dovreste comprarlo?
L'OPPO Find X9 Pro è un "gioiello di smartphone" che mette una spunta a tutte le caratteristiche che un top di gamma dovrebbe assolutamente avere. Non è perfetto, ma le poche sbavature lato hardware e le piccole mancanze lato software non riescono ad affossarne l'incredibile valore.
Forse dovreste evitarlo esclusivamente se fate solo video in notturna (inteso in un bosco senza luce di notte) e il vostro smartphone è l'unico strumento del mestiere che utilizzate, ma in ogni altro contesto non ci sono reali motivi, al netto delle preferenze personali nei confronti di un brand rispetto a un altro, per non farlo proprio.
Nel complesso, il Find X9 Pro è un dispositivo che dovrebbe essere nella lista dei desideri di chiunque voglia sperimentare il meglio di Android con un hardware incredibilmente performante.