Putin dice basta agli iPad: al Cremlino solo Samsung

Il ministro russo delle telecomunicazioni conferma che gli iPad in dotazione ai funzionari governativi sono stati sostituiti con prodotti Samsung per motivi di sicurezza.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Le tensioni politiche fra Stati Uniti e Russia, esito della crisi Ucraina, stanno iniziando a influire anche sul settore hi-tech. Il ministro delle telecomunicazioni russo ha infatti confermato alle agenzie di stampa che i funzionari governativi russi hanno sostituito i loro iPad con tablet Samsung "per garantire maggiore sicurezza". Stando a quanto riferito da Business Insider il ministro Nikolai Nikiforov ha confermato il passaggio "è avvenuto non molto tempo fa".

In cosa sono più sicuri i prodotti Samsung? Sono stati "appositamente progettati con sistemi di sicurezza studiati per tutelare le informazioni governative confidenziali" e "soddisfano un rigoroso sistema di certificazione".

Vita difficile per l'iPad in Russia

Nikiforov ha negato che questa decisione sia una contromisura adottata dalla Russia in risposta alle sanzioni occidentali imposte a seguito dell'annessione della Crimea. Però non ha mancato di nominare le relazioni secondo cui "i servizi speciali americani [...] aumenteranno significativamente il volume di informazioni intercettate e questo provoca gravi preoccupazioni per molti clienti governativi".

Questa minaccia "porta ovviamente i clienti russi, soprattutto quelli statali, a essere molto più attenti nella scelta dei partner nel settore IT" ha detto Nikiforov, aggiungendo che le aziende sudcoreane e cinesi potrebbero essere avvantaggiate in questo senso. Anche se ufficialmente "la Russia non impone nessuna sanzione" sembra chiaro che le forniture hi-tech statunitensi siano finite nel ciclone della crisi politica.

Russia e Stati Uniti possono collaborare se vogliono

Forse per trovare una mediazione matura e produttiva bisogna andare nello Spazio. Lo scenario terrestre infatti si contrappone nettamente all'atteggiamento collaborativo degli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale. Tutti hanno rassicurato che le tensioni politiche non ostacolano il lavoro congiunto degli equipaggi che convivono a bordo della ISS: un atteggiamento maturo da cui bisognerebbe prendere esempio.

A dimostrazione, ieri la navicella russa Soyz è partita dal cosmodromo di Baikonur in Kazakinstan con a bordo Alexander Skvortsov e Oleg Artemyev dell'agenzia spaziale russa Roscosmos e Steve Swanson della NASA. I tre oltre tutto dovranno stare gomito a gomito nello spazio angusto della navicella più del dovuto perché a seguito di un problema nell'aggancio alla ISS non sono approdati sulla Stazione Spaziale alle 5:05 di ieri (ora italiana), ma sbarcheranno all'1:58 (ora italiana) di venerdì 28 marzo.